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BALLANTINI E PETROLINI con un grande Dario Ballantini accompagnato alla fisarmonica da Marcello Fiorini

Ennesimo “tutto esaurito” al Giotto di Vicchio

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Dario Ballantini al Giotto di Vicchio Dario Ballantini al Giotto di Vicchio © NN
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Non tutti, ma tanti i personaggi creati dal comico romano nato alla fine dell’Ottocento che, con la consueta maniacale ostinazione per il totale camuffamento, l’artista livornese ha fatto rivivere sul palco del Giotto di Vicchio per il quinto appuntamento con la stagione 2024.

Sette i personaggi creati da Ettore Petrolini, Gigi II Bullo, Salamini, la Sonnambula (che alla fine è quella più divertente e più attuale di tutti) Amleto, Nerone, Fortunello e Gastone si sono ripresentati in scena dopo le presentazioni del “Ballantini attore” che racconta come fin da ragazzino, in una famiglia di attori e cantanti mancati abbia sviluppato l’amore per questo personaggio che ha inventato i canoni della comicità, dal tormentone alla satira politica.

Lo spettacolo è interessante, forse meno divertente di quello che il pubblico che aveva esaurito il Giotto di Vicchio si sarebbe aspettato, ma la comicità alla quale ormai siamo abituati è ben distante da ciò che faceva ridere agli inizi del Novecento.

Ballantini è bravo, lo sapevano anche quelli che come me non hanno mai guardato Striscia la notizia, si trasforma direttamente sul palco mentre Marcello Fiorini lo accompagna con la fisarmonica, e propone i cavalli di battaglia dell’attore che riuscì a prendere in giro anche il duce, personaggi sui quali hanno lavorato almeno la metà dei cabarettisti di oggi, che hanno ripreso vita tra gli applausi del pubblico, per questo spettacolo poco divertente, ma molto interessante.

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