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Bettarini, i taxi e la 'graticola'. Storia mugellana, e nuove precisazioni

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Bettarini, i taxi e la 'graticola'. Storia mugellana, e nuove precisazioni Bettarini, i taxi e la 'graticola'. Storia mugellana, e nuove precisazioni © n.c.
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Nella prima decade di Agosto il clima sul tema dei Taxi a Firenze si è fatto rovente (e non per la calura) riguardo alla famosa polemica intercorsa tra Roberto Cassigoli (sindacalista Cgil) e Giovanni Bettarini attuale assessore al Comune di Firenze.Il tutto è partito da un post dello stesso Cassigoli pubblicato su Facebook il 10 di agosto. Nel quale si leggeva:

Oggi è San Lorenzo, il patrono di Borgo San Lorenzo, il mio paese natale. È anche la cittadina dove è stato sindaco Giovanni Bettarini, per la cronaca nato a Firenze e non residente a Borgo. Comunque, pur non essendo un borghigiano Doc, anche lui sa come finì la vita di San Lorenzo... Historia magistra vitae" 
Il giorno dopo molti giornali hanno ripreso lo scritto di Cassigoli, evocando minacce  all'Assessore Bettarini, alle quali il diretto interessato ha risposto con la sospensione degli incontri con i tassisti. Molti esponenti del PD e di altre organizzazioni hanno espresso solidarietà a Bettarini stigmatizzando quanto scritto da Cassigoli. Ad oltre un mese dall'accaduto vogliamo dare voce a Roberto Cassigoli per spiegare le ragioni dell'accaduto, dal suo punto di vista. La questione Taxi è molto complessa e a suo dire ci sono "giornali che non amano la categoria dei tassisti" che non capiscono o non vogliono capire da dove nasce realmente "l'improvvida battuta".

La “battuta” o “metafora” – comunque la si voglia chiamare aveva tutt’altra genesi e voleva significare altro…. quasi un avvertimento amichevole a Giovanni Bettarini, ripetuto in forme più eclatanti di quelle con cui solitamente mi rapporto con lui.

Spiego per bene quello che ho scritto ed il contesto in cui si calava e si cala e forse tu che sei di Borgo San Lorenzo capirai meglio di qualche fiorentino (interessato a non capire) in quanto alcune vicende le hai viassute direttamente in sede locale. Vedi fin dal giorno che Giovanni fu designato da Dario Assessore allo Sviluppo registravo, in aree che io chiamo dei renziani DOC-DOC mugugni e risentimenti.

Quando si presentò la scadenza del Congresso PD di Borgo San Lorenzo quei settori aprirono, collegandosi a residenti locali,  una vera e pesante battaglia per fare perdere il Congresso ad un altro gruppo di renziani che avevano il “peccato” di essere stati e di essere “amici” di Giovanni al fine di dimostrare che lui non era adatto a Firenze non essendolo stato politicamente a Borgo. 

Tutti sanno che non sono un renziano ne DOC ne’ DOC DOC ne’ sbiadito ne’ di terzo letto  ma quel capitolo, per me,  è  chiuso dalle primarie e dal voto europeo  (io ho visto e analizzato i voti del mio Paese in cui si può capire le cose come sono andate…. Nessuna intrusione pesante della destra … scelta convinta del tuo popolo per Matteo).

Quando il tuo popolo sceglie e sceglie in quelle dimensioni ti devi “mettere  al servizio”  (anche criticamente ma in maniera positiva) di chi ha riscosso le simpatie del tuo popolo. E io partecipai “violentemente” al Congresso e determinai, con la mia “folle improvvisazione” , portando via la foto di Berlinguer alla Presidenza urlando “ ti porto a casa che qui è uno schifo che non puoi sopportare e non meriti ”… la sospensione del Congresso che non sarebbe finito proprio bene, se si votava quella sera, a Giovanni e ai suoi “amici”.    

I rumors su Giovanni sono sempre continuati e quando lo trovavo glielo dicevo sempre ... attento sui taxi e’ terreno minato ma lui, chissà perché, (questo un giorno me lo dovrà  spiegare)  era sordo, era troppo buono, rispettoso di troppi. Fu li’ , mentre era S. Lorenzo, che  mi balzò  l’idea di scriverglielo per bene richiamando la fine di San Lorenzo.  Il messaggio era chiaro  : stai posizionandoti sulla graticola che altri, non certo noi, ti stanno confezionando. 

Se era un altro giorno probabilmente avrei scelto la metafora della morte di Giulio Cesare… ma ormai è andata cosi’.  E Giovanni anche se è  “costretto” ad accomunarsi al “coro delle minacce” penso abbia chiaro – dentro di sé - che è solo così che è andata e che quello volevo e continuo a voler dire. Per questo sono sereno nei suoi confronti cosi’ come nei confronti del Sindaco di Firenze e quindi in grado di riprendere tranquillamente il confronto di merito.

Certi falchi dell’informazione e settori che da anni vogliono il bagno di sangue della categoria hanno immediatamente colto la palla al balzo e continueranno a farlo, ma saranno disattesi.

Nessuna sfida tipo “OK.. corral” tra me e Giovanni. Solo un sereno e franco confronto che misurerà i toni e li rapporterà all’evolversi del merito della questione taxi.

Roberto Cassigoli, inoltre, ci invia una lunga sua relazione sulle problematiche della categoria dei tassisti e modalità di lavoro che è possibile scaricare qui.

 

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