Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri di Firenze © Galli Torrini
Firenze, 28 maggio 2025 – “L’introduzione delle bodycam per medici e personale sanitario da parte della Regione Veneto è un segnale grave: è la prova di una frattura nel rapporto di fiducia tra chi cura e chi è curato, una sconfitta per tutti.” È il commento di Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Firenze, che interviene sul provvedimento adottato in risposta all’aumento delle aggressioni negli ospedali.
“Non possiamo tollerare che episodi di violenza verbale e fisica diventino la norma. I numeri delle aggressioni parlano chiaro: qualcosa si è rotto, e non si può far finta di nulla. Ma le telecamere – sebbene possano avere una funzione di tutela – sono anche il simbolo di una relazione compromessa tra medico e paziente”, afferma Dattolo.
Il presidente dell’Ordine di Firenze sottolinea come questa crisi sia il risultato di un processo di delegittimazione della figura del medico e, più in generale, della professionalità sanitaria: “Quando si mette in discussione l’autorevolezza di chi ha studiato e si è formato per prendersi cura degli altri, si mina la fiducia nel sistema stesso della cura. E chi lo fa, spesso senza rendersene conto, finisce per danneggiare anche sé stesso.”
Oltre agli strumenti di sorveglianza, Dattolo chiede interventi più strutturali: “Servono misure di sicurezza reale e la certezza della pena per chi aggredisce un sanitario. Non è tollerabile che chi minaccia o colpisce un medico possa tornare libero subito dopo. È una questione di rispetto per il ruolo e per la dignità della professione”.
Il problema, per Dattolo, va però affrontato alla radice: “È un problema culturale e sociale. Se arriviamo al punto di dover registrare ogni parola detta in un ambulatorio, vuol dire che dobbiamo rifondare il patto di fiducia tra cittadini e professionisti della salute. E dobbiamo farlo con urgenza. Perché la sicurezza non è solo un fatto tecnico: è un valore che nasce dal riconoscimento e dal rispetto reciproco.”


