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Chiude Il Galletto cartaceo. Ricordi di Aldo Giovannini

'Era un tiepido pomeriggio primaverile, quando nell’aprile del 1986, fummo convocati...'

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Un ritrovo di redazione del Galletto Un ritrovo di redazione del Galletto © Archivio Aldo Giovannini
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Era un tiepido pomeriggio primaverile, quando nell’aprile del 1986, fummo convocati dall’amico dott. Pietro Mercatali, unitamente agli indimenticabili Paolo Berti di San Piero a Sieve e il mitico Leonardo Ubaldi “Paleo”, portandoci a conoscenza che era suo desiderio di trasformare il “galletto”, da foglio murale a giornale quindicinale, con notizie redazionali di variegate attività sul territorio mugellano.

Paolo Berti e Leonardo Ubaldi risposero subito positivamente mentre noi eravamo un pò titubanti, poiché dopo 30 anni di collaborazione con “La Nazione” (1954 – 1984), eravamo stanchi, visto e considerato che, il nostro lavoro, che ci consentiva di portare a casa un pezzo di pane, ci vedeva pendolari da Borgo a Firenze e viceversa. Ma poi la passione per lo scrivere, l’amore per la storia della propria terra prevalse, e da quell’anno iniziammo a collaborare con il “galletto”, una denominazione questa che naturalmente l’intellighentia locale non fece mancare l’ironia per una loro presunta superiorità culturale, ma questo fino a quando il giornale divenuto settimanale, con un’alta diffusione, iniziò a fare…..opinione, facendo cambiare idea (classico!) ai detrattori.

Certo i ricordi sono tanti, le notizie da pubblicare provenienti da tutto il comparto mugellano ed altro (Alto Mugello e Val di Sieve), inondavano le scrivanie: cultura, arte, storia, sport (bravissimo Paolo Berti), folclore (altrettanto bravo Leonardo Ubaldi), amministrazione, socialità, volontariato, religiosità e tanta normale cronaca paesana, senza dimenticarsi dei mugellani che ci lasciavano. Gli anni passavano, i collaboratori aumentavano (prestigiose le firme del Maestro Silvano Sardi, Gianfranco d’Onofrio e la professionalità di Serena Pinzani), quindi le simpatiche e bravissime segretarie, senza dimenticarsi di firme come Tebaldo Lorini, Lanfranco Villani, Ezio Alessio Gensini, Franco Vichi, Riccarda Mengoni, Fabrizio Mugnai, Armando Guida, Fabrizio Berti, Renata Taricco, Remo Picariello e altri cari colleghi, che formavano una squadra ben diretta da Pietro ed Elissa.

I tempi fra la fine del secondo millennio e l’inizio del terzo millennio, hanno stravolto l’editoria ed alcuni giornali cartacei mugellani contemporanei al Galletto (abbiamo rilegato dal primo all’ultimo numero) sono nati e chiusi nel tempo come, al Contrario, Giotto, il Mugello, Il Mio Giornale, l’Asfodelo, La Piazza, il Filo, e il trimestrale dei Studi Storici Mugellani; è così è stato per il galletto, proseguendo però l’attività editoriale nei moderni social in internet digitale, come del resto hanno fatto altre testate mugellane. Il Galletto è vissuto circa 37 anni (aprile 1986/ dicembre 2022), mentre il Messaggero del Mugello riuscì a raggiungere (luglio 1883- dicembre 1933) mezzo secolo di attività ed in tono minore il Corriere Mugellano e l’Appennino Toscano. Giornali questi preziosissimi per la secolare storia locale e che resteranno importanti testimonianze di una vita trasmessa e vissuta. Il galletto cartaceo è morto, lunga vita al galletto digitale! (Aldo Giovannini) 

 

 

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Commenti 1
  • Emanuele

    Non è che per caso ripeto…. non è che per caso….si è arrivati alla chiusura del cartaceo del Galletto per colpa di una cattivissima gestione???….maaaaa maaaaa x molti non è una novità questa chiusura….e dispiace vedere affossare cose e situazioni che avevano radici ben profonde

    rispondi a Emanuele
    gio 22 dicembre 2022 01:37