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La protesta dei Comitati fiorentini. Vogliamo sicurezza

Sit in in piazza del Duomo dei comitati dei cittadini fiorentini.

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Il sit in di oggi al Duomo Il sit in di oggi al Duomo © Ok!News24
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Sit-in di protesta e di proposte questa mattina in piazza del Duomo e un documento stilato e distribuito fra i presenti con le richieste dei cittadini che è stato poi consegnato in Prefettura.

“Se non otterremo risposte fra dieci giorni - sottolinea Simone Gianfaldoni del Comitato Cittadini Attivi di San Jacopino - saremo di nuovo in strada per continuare la protesta in quale forme e in quale modalità vedremo più avanti".

In piazza Duomo stamani, fischietti alla bocca e cartelli di protesta per urlare la loro rabbia contro le spaccate, i furti predatori, le aggressioni e lo spaccio dilagante che in città sembrano non avere mai fine c'erano quasi tutti i comitati di cittadini della città, se ne sono contati oltre venti e molti di esseri rappresentano rioni precisi della città.
C'era San Jacopino, la zona ex teatro del Maggio, stazione Leopolda, Borgognissanti, Palazzuolo, Piazza Leopoldo, Dalmazia, Gioberti/Oberdan, San Lorenzo, San Marco tanto per segnalare coloro che fin dall'estate hanno scritto e inviato una missiva anche al Ministro Piantedosi.

Richieste vergate in un documento che una delegazione ha poi consegnato in Prefettura e fra queste anche la creazione di un Cpr negato dal Presidente della Toscana Giani; purché nel rispetto dei diritti umani; la creazione di squadre miste delle forze dell’ordine fra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale per controlli a tappeto del territorio, prevedendo anche i cosiddetti “pattuglioni” ad alto impatto nelle zone calde; il ricorso  anche alle F.I.R (forze di intervento rapido) previste dall’art. 6 del Patto per Firenze Sicura; il contrasto “feroce”  dello spaccio specie di crack che causa dipendenza immediata, delinquenza diffusa e degrado come ben raccontato ieri nel nostro pezzo che approfondiva il problema Cascine (articolo qui) grazie ai report di Salvatore Calleri Presidente della Fondazione Caponnetto e naturalmente la repressione del fenomeno delle spaccate e il contrasto alle gang di strada.

“Il Cpr sarebbe utile, è una richiesta generale – spiega Gianfaldoni, -. Inserire dei bandoni di ferro di fronte alle vetrate dei negozi è un’altra soluzione percorribile ma in questo modo si ammette una sconfitta dello Stato, significa blindare Firenze. Abbiamo consegnato le nostre richieste in Prefettura e abbiamo dato dieci giorni di tempo per avere delle risposte, dopo scenderemo di nuovo in strada”.”.

Nel palchetto improvvisato in piazza Duomo hanno preso parola i rappresentati di tutti i comitati che hanno portato alla ribalta come anche "zone fino ad oggi considerate "salotto buono" di Firenze come via Gioberti e dintorni si stanno trasformando a causa delle dipendenze con spaccio alla luce del sole e anche davanti ai bambini e di Assessori non se ne vedono quando si parla di sicurezza" ha sottolineato Alessio Gallori del comitato Gioberti/Oberdan.
A farle eco Roberto Calamai, presidente dell’associazione I Sopravvissuti del San Lorenzo: “Il nostro quartiere è terra di nessuno ma se non ci sono leggi che ci tutelano non andremo da nessuna parte”.
Per il presidente dell’associazione Leopolda Viva Giovanni Matino “A Firenze occorrerebbe una maggiore presenza di forze dell’ordine con pattuglie a piedi e un coordinamento più efficiente”. Fabrizio Carabba, presidente dell’associazione Borgognissanti, punta ancora il dito contro Palazzo Vecchio: “Abbiamo chiesto l’intervento dell’esercito ma dal Comune hanno risposto di no”.

Nel documento indirizzato al Prefetto Ferrandino, al sindaco Nardella e al Presidente della Toscana Eugenio Giani e al questore Auriemma i Comitati invitano il primo cittadino ad adempiere agli impegni presi dagli stessi col Patto per Firenze Sicura firmato il 12 febbraio 2018, con particolare riferimento alla presenza del vigile di quartiere previsto dall’articolo 5 dell’intesa.

 

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