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Consegnato a Fabrizio Borghini il premio Giotto e l’ Angelico

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Consegnato a Fabrizio Borghini il premio Giotto e l’ Angelico Consegnato a Fabrizio Borghini il premio Giotto e l’ Angelico © n.c.
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Sarà stata la splendida giornata soleggiata con un leggero venticello, sarà stato il profumo delle ginestre, sarà stato il volteggiare delle rondini, sarà stato il panorama che si godeva - dalle montagne fiorentine al Montegiovi e al Falterona - domenica scorsa 26 giugno 2016, sulla collina di San Martino a Vespignano sembrava di essere “nell’anticamera del Paradiso”, come scrisse il grande Ugo Ojetti 80 anni orsono sul Corriere, quando visitando il Mugello e affacciandosi sulla terrazza naturale della Chiesa di Santa Maria a Pulicciano esclamò quella frase soprascritta e pubblicata dal quotidiano milanese. Siccome Vespignano é in linea d’aria, ecco che il tutto si prolunga (una caratteristica del Mugello), e un misto di natura ed arte ha inondato questo luogo dove vide i natali il grande Giotto, il Beato Angelico, il Beato Giovanni da Vespignano e tutti coloro che nel corso dei secoli ( vedi il grande Giosuè Carducci ospite fisso nel mese di settembre per dieci anni, fra ‘800 e ‘900, a Pilarciano dalla poetessa Marianna Giarrè Billi), coloro dicevamo che hanno amato ed ingentilito questa terra, anche se negli ultimi anni è stata un po violentata, ma pur sempre, in certi luoghi, ancora intatta; basti osservare da Vespignano e dalla Casa di Giotto i contrafforti appenninici verso Ampinana e Villore, ma anche da Uliveta, Campestri e Barbiana. Bene, “detto questo” (ormai è una moda dei nostri politici alle TV ripetere fino alla noia queste due parole), veniamo alla cronaca davvero intensa quella vissuta domenica scorsa a Vespignano. L’Associazione dalle “terre di Giotto e dell’Angelico”, come tradizione, aveva programmato un evento davvero singolare denominato “da sole a sole”, cioè tutti i pittori, che hanno risposto all’invito (erano circa 40), si sono posizionati con il loro cavalletto nei meandri artisticamente e pittoricamente che più gli aggradavano, creando le loro opere ognuno con la sua personalità: ad olio, acquerello, pastello, china, lapis etc,etc. Dopo la Santa Messa officiata da Padre Mario nella chiesa di Vespignano, artista anch’esso e facente parte dell’Associazione, e consumato il pranzo, nel pomeriggio si è svolta la cerimonia in ricordo dei caduti della Prima Guerra Mondiale, nel piccolo parco della Rimembranza adiacente alla Chiesa e ripristinato alcuni anni orsono. Dopo le preghiere e la benedizione da parte di Padre Mario, e posta una corona d’alloro sotto la lapide, presenti le autorità istituzionali con il sindaco di Vicchio Roberto Izzo, il presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani, il gruppo alpino “Manzani” e dirigenti di varie associazioni, la Vicchio Folk Band ha eseguito musiche patriottiche come il “Piave” e naturalmente l’Inno di Mameli. Momenti molto emozionanti seguiti e partecipati da molte persone. Quindi ha avuto luogo la cerimonia ufficiale, coordinata da Marisa Cheli, nel piccolo parco dietro la Casa di Giotto, per l’assegnazione del premio “Giotto e l’Angelico” che la giuria dell’Associazione artistica mugellana all’unanimità ha assegnato allo scrittore, giornalista e critico d’arte Fabrizio Borghini, un nome di questo caro amico che si aggiunge ad alte personalità del mondo dell’arte e della cultura come fra i diversi Antonio Paolucci, Giuliano Vangi, Philippe Daverio, Marco Lukolic, Antonio Natali, Silvano Campeggi etc, etc. Dopo l’intervento di Eugenio Giani, con una sua breve ma profonda “Lectio Magistralis” sugli artisti e sul luogo, applauditissimo, il tutto intervallato da alcuni brani della Vicchio Folk Band, quindi le parole del sindaco Roberto Izzo, che ha ricordato le tappe della Casa di Giotto e tutti coloro che si sono attivati con tanta passione raggiungendo alti traguardi nonostante tante difficoltà facilmente intuibili. Giuliano Paladini presidente dell’Associazione, nonché bravo a stimato artista, presentando lo scultore Mario Meoni, autore dell’opera con accanto le autorità sopra citate, ha consegnato ufficialmente il Premio a Fabrizio Borghini fra gli applausi scroscianti del numeroso pubblico presente. L’intervento di Borghini, commosso di questo alto ed inatteso riconoscimento - e non poteva esser diversamente - è stato sobrio, pacato, vero, com’è nello stile dello scrittore. È stato significativo conoscere quale è stata la sua strada in questo specifico settore nel corso degli anni; gli amici, gli artisti, i pittori, gli scultori, le associazioni artistiche, i gruppi culturali, personalità varie, e quant’altro, che ha incontrato, conosciuto, apprezzato e stimato, mettendo nero su bianco (bellissima la rivista mensile “Toscana Cultura”, che ha fondato), la loro arte, la loro coscienza, il loro cuore, il loro “io”, facendo conoscere ad una vasta platea le tante e variegate manifestazioni ed eventi sia in campo, locale, provinciale e regionale ma anche in campo nazionale. Complimenti caro Fabrizio. Con i ringraziamenti ai pittori che hanno preso parte all’evento “da sole a sole” e un amichevole ed appetitoso buffet, con il sole che si adagiava dietro la Calvana, si è chiusa una bella domenica in quel di Vespignano. Per ultimo siamo stati avvisati che domenica 17 luglio 2016 (ore 17,30) verrà inaugurata una mostra personale di Mauro Baroncini, uno dei soci più attivi dell’associazione artistica, denominata “ ….dialogo visibile”. Al termine dell’inaugurazione ci sarà anche un intrattenimento musicale con “ Black Chiodo”; rock n’ roll degli anni ’80. Ma di questo evento avremo tempo e modo di riparlarne. Sulla collinetta di San Martino a Vespignano dopo la cerimonia istituzionale; da sinistra Fabrizio Borghini, Giuliano Paladini, Aldo Giovannini, Roberto Izzo ed Eugenio Giani. Particolare del pubblico presente nello spazio antistante la Casa di Giotto La consegna del Premio “Giotto e Beato Angelico” al dott. Fabrizio Borghini; da sinistra Giuliano Paladini presidente dell’associazione “dalle terre di Giotto e dell’Angelico”, Eugenio Giani, presidente del consiglio regionale della Toscana, Mauro Baroncini dirigente dell’Associazione, il premiato dott. Fabrizio Borghini e il sindaco di Vicchio di Mugello Roberto Izzo A sinistra Mario Meoni, autore fin dall’inizio del premio della scultura “Giotto e Beato Angelico”, con il dott. Fabrizio Borghini, che si è detto molto onorato di questo attestato. Terminiamo le immagini a corredo di questo articolo con uno scorcio dalla collinetta di Vespignano verso Uliveta; al centro si intravede il piccolo bianco camposanto e la chiesetta di San Quirico a Uliveta. (Foto cronaca di Paolo Marini e Aldo Giovannini)

 

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Commenti 2
  • ALDO GIOVANNINI

    SONO L'AUTORE DELLO SCATTO. MA ANCHE MARINI NE HA SCATTATE MOLTO BELLE. POI DALLA COLLINA DI VESPIGNANO A DESTRA O A MANCA BASTA INQUADRARE E SCATTARE. E' TUTTO BELLO

    rispondi a ALDO GIOVANNINI
    gio 30 giugno 2016 03:41
  • CARLO

    BELLA L'IMMAGINE PANORAMICA. CHI L'HA SCATTATA. MARINI O GIOVANNINI ?

    rispondi a CARLO
    gio 30 giugno 2016 03:30