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Corridoio Vasariano per tutti: ecco l’idea del direttore degli Uffizi

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Corridoio Vasariano per tutti: ecco l’idea del direttore degli Uffizi Corridoio Vasariano per tutti: ecco l’idea del direttore degli Uffizi © n.c.
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Tra le opere più suggestive della Firenze Medicea, nato dall’ingegno di Giorgio Vasari (celebre per le Vite, con cui sostanzialmente avviò lo studio della storia dell’Arte), il Corridoio Vasariano è oggi, come ieri, un simbolo della città. Costruito nel 1565 in soli cinque mesi di lavorazione, collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti, passando per la Galleria degli Uffizi e sopra il Ponte Vecchio. Nonostante questo, è facile riscontrare, nella pratica, come per turisti e cittadini non sia facile accedervi: per costi, tempi e modi. Una bellezza per pochi e non per tutti. Attualmente il prezzo va dai 45 ai 75 Euro a persona, e bambini sotto i 12 anni e disabili in sedia a rotelle non sono ammessi. A tornare sulla questione è stato il neo-direttore degli Uffizi, il tedesco Eike D. Schmidt. Con una lettera ha spiegato di voler portare una piccola rivoluzione in casa propria: eliminare i privilegi e offrire la possibilità (concreta) di passare attraverso il Vasariano. Ecco un estratto: «Desidero un colloquio franco ed aperto con coloro che mi si presentano come interlocutori, ma anche e soprattutto con tutti i cittadini e con tutto il pubblico che visita o si accinge a visitare le Gallerie degli Uffizi in futuro. A causa di contratti stipulati in passato, e sui quali non posso intervenire per obblighi legali, finora il Corridoio Vasariano è stato accessibile prevalentemente tramite tour operators e compagnie di viaggio, a prezzi che vanno dai 45 euro in su a persona. Inoltre i tempi d’attesa sono molto lunghi, talvolta di alcune settimane; e il pubblico che telefona per le prenotazione negli spazi di tempo annualmente lasciati liberi per accessi diretti spesso trova tutto già occupato. Il mio intento è quello di eliminare i privilegi e offrire la possibilità (si badi bene, non l’obbligo) di passare attraverso il Corridoio Vasariano arrivando infine a Palazzo Pitti, con un biglietto separato da quello degli Uffizi e adeguato ai normali prezzi di accesso ai musei (…) Da percorso del principe diventerà un percorso privilegiato, sì, con una irripetibile vista sulla città, sulle colline e sul fiume, ma finalmente e veramente aperto al pubblico, secondo lo spirito dell’eredità di Anna Maria Luisa dei Medici che lasciò alla città “quello che è per ornamento dello Stato, per utilità del pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri”». Schmidt parla anche dello spostamento della collezione degli autoritratti esposti nel Corridoio, questione su cui molti in passato hanno storto il naso: «La collezione iniziata dal cardinal Leopoldo dei Medici fu storicamente esposta all'interno degli Uffizi, nella famosa 'Sala dei pittori' dopo lo smantellamento ottocentesco; solo nel 1973 Luciano Berti la allestì nel Corridoio Vasariano. Quella attuale, dunque, non è una sede storica. Gli Uffizi invece sì». E ancora: «Nei tre quarti d'ora oggi dedicati al percorso guidato, la visita avviene pressoché di corsa e non c'è la possibilità di soffermarsi, se non soltanto su alcuni capolavori. Ebbene quelle stesse opere, invece, potranno essere in futuro ammirate con calma nelle sale delle Gallerie degli Uffizi». Poi, per confermare la necessità dello spostamento, aggiunge: «Le condizioni climatiche del Corridoio Vasariano sono tutt’altro che ideali per ospitare dei dipinti su tela e su tavola. L'ambiente, totalmente esposto su tutti i lati e dotato di una copertura in incannucciato, è freddissimo d'inverno e molto caldo d'estate per via dell'esposizione ai venti e poi dell'irraggiamento solare (…) Vorrei sottolineare che si tratta di una scelta moderna».

 

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