
Si è svolta il 5 maggio al Cinema Teatro La Compagnia di Firenze la giornata conclusiva del progetto “Don Lorenzo Milani e la Costituzione italiana. Responsabilità, impegno e partecipazione: i semi della democrazia”, promosso dalla Fondazione Don Lorenzo Milani, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e la Regione Toscana. L’iniziativa ha coinvolto scuole superiori di tutta la regione e docenti a livello nazionale, con l’obiettivo di riscoprire il valore educativo e civile del pensiero milaniano alla luce dei principi costituzionali.
Il progetto si è articolato in tre azioni principali: un corso di formazione online per insegnanti con l’intervento di giuristi ed esperti; un percorso formativo in presenza curato dal magistrato Beniamino Deidda, incentrato sul passaggio dalla formazione alla partecipazione sociale; e un’attività di ricerca-azione realizzata da numerosi istituti secondari. Gli studenti coinvolti hanno portato sul palco riflessioni profonde sul ruolo della Costituzione nella società odierna, evidenziando, con linguaggio consapevole e attento, il lascito civile di Don Milani.
La mattinata, condotta da Silvia Sangiovanni per l’Ufficio Scolastico Regionale e Catia Gonnella per la Fondazione, ha visto la partecipazione della consigliera regionale Cristina Giachi. Luigi Lippi ha presentato i risultati delle attività didattiche, ponendo particolare attenzione al doposcuola per ragazzi in difficoltà e all’alfabetizzazione dei minori stranieri, svolte dalla Fondazione con l’Associazione dei Tutori Volontari.
L’intervento di apertura è stato affidato al magistrato Deidda, che ha ribadito come Don Milani vedesse nella Costituzione l’unica via per l’emancipazione degli ultimi e per la costruzione di una vera democrazia. Ha sottolineato l’urgenza di rendere questi valori parte integrante della formazione scolastica per contrastare le derive autoritarie.
La conclusione è stata affidata a Rosy Bindi, che si è rivolta agli studenti con un appello alla responsabilità civica, denunciando i nuovi modelli autoritari emergenti e riaffermando il valore imprescindibile della partecipazione e della libertà di espressione. Un messaggio chiaro: la democrazia si costruisce ogni giorno, nelle aule, nei quartieri e nelle coscienze.