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Eccezionale “IL DUCE DELINQUENTE” con Cazzullo, Ovadia e Giovanna Famulari

Sul palco del Corsini di Barberino completamente esaurito, Aldo Cazzullo, Moni Ovadia e Giovanna Famulari ripercorrono...

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Cazzullo e Ovadia Cazzullo e Ovadia © MM
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Ci sono tutti, quei personaggi “scomodi” cancellati dal regime fascista per ordine di Benito Mussolini, che già prima del 1938 aveva provocato la morte di Gobetti, Gramsci, Matteotti, Amendola, dei fratelli Rosselli e di don Minzoni. C’è Ida Dalser (della quale si racconta la storia nel film “Vincere” di Bellocchio con Giovanna Mezzogiorno e Filippo Timi) che vendette tutti i suoi averi per sostenere l’ascesa dell’uomo che la illudeva di sposarla (nonostante fosse già sposato senza che lei lo sapesse) e che fece rinchiudere in manicomio. Si racconta del figlio avuto con la Dalser e di come anche lui fu fatto morire in manicomio.

Sul palco del Corsini di Barberino completamente esaurito, Aldo Cazzullo, Moni Ovadia e Giovanna Famulari ripercorrono in parole e musica le tappe dell’ascesa del Duce in “Il Duce delinquente” che racconta la persecuzione di ebrei, oppositori e omosessuali, dei libici in campo di concentramento, del gas agli abissini, delle bombe sugli spagnoli nel delirio di un uomo narcisista e cattivo. La guerra non è un impazzimento; è lo sbocco naturale del fascismo. E aver mandato i soldati italiani a morire senza equipaggiamento in Russia, nel deserto, in Albania fu un altro crimine, contro il suo stesso popolo (ma se fossero morte le mezzecalzette avrebbero lasciato una nazione solo di razza forte e “selezionata”) Ed ancora dovevano arrivare gli orrori della guerra civile. E del neofascismo delle bombe sui treni, nelle banche, in piazza. Uno spettacolo per ricordare a tutti perché dobbiamo vergognarci del fascismo. Ed essere orgogliosi dei resistenti che l'hanno combattuto.

Grandissimi Aldo Cazzullo che racconta la storia e Moni Ovadia che ne interpreta gli scritti, le canzoni passando da “Non dimenticar le mie parole” a “Giovinezza” da “Faccetta nera” a “Lilì Marlen” ( e magari alcune canzoni potevano anche essere ridotte ad una strofa e via, avrebbe reso comunque l’idea, perché ascoltare Faccetta nera per intero….)

Il pubblico che aveva esaurito ogni biglietto disponibile li segue senza fiatare, ipnotizzato da due personaggi carismatici all’ennesima potenza e da una straordinaria Giovanna Famulari che riesce a suonare addirittura violoncello e pianoforte contemporaneamente impreziosendo questo spettacolo bellissimo. Duro ma bellissimo che tutti hanno salutato con gli applausi del pubblico consapevole di aver assistito a qualcosa di veramente grande!

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