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Due anni fa moriva Fino Fini un grande del calcio e della sua cultura

Il 16 settembre 2020 se ne andava il Dottore, anima del Centro Tecnico di Coverciano e del Museo del Calcio

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Fino Fini fu direttore del Museo del calcio Fino Fini fu direttore del Museo del calcio © Comunicato stampa Museo del calcio
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Sono due anni che Fino Fini ci ha lasciato. Due anni in cui, nell’opaco panorama calcistico italiano, continuano comunque a risplendere due delle sue tanto amate creature: il Museo del calcio e il Centro Tecnico di Coverciano.

Al calcio azzurro, alla cultura del calcio  Fini ha dedicato una vita: oltre sessant’anni.  Iniziò come medico della Nazionale Juniores nel 1958 e che proseguì come medico della Nazionale italiana maggiore per venti anni, dal 1962 al 1982.

Per quasi trent’anni, dal 1967 al 1995, è stato direttore del Centro Tecnico Federale di Coverciano curandone ogni dettaglio, dall’organizzazione della struttura che ha ospitato i raduni dell’Italia calcistica alla gestione della Scuola Allenatori federale in quanto segretario del Settore Tecnico FIGC e poi componente della Commissione Tecnica dell’UEFA dal 1972 al 1995 e componente della Commissione Consultiva Medica della FIFA dal 1978 al 1995 Poi, l’idea geniale in occasione dell’ampliamento del Centro Tecnico Federale in occasione dei Mondiali di Italia ’90. L’idea di creare un museo che potesse ospitare al suo interno tutti i cimeli per ricordare la storia azzurra.

E del Museo del calcio –inaugurato il 22 maggio 2000-   Fino Fini, chiamato da tutti il Dottore, è stato la vera anima. Con caparbietà e infinito amore verso i colori azzurri e questo sport, ha ideato e poi ha fatto realizzare concretamente una struttura che potesse custodire i cimeli che rappresentano la storia delle Nazionali italiane di calcio, proprio in quel Centro Tecnico Federale di Coverciano che è l’anima azzurra del pallone. Una collezione che si è ampliata negli anni, grazie ad un lavoro di certosina ricerca, fatto di passione e di enorme forza di volontà, e che oggi rappresenta uno dei luoghi simbolo della cultura sportiva italiana, capace di chiamare ogni anno in visita decine di migliaia di visitatori, tra appassionati, tifosi, famiglie e anche semplici curiosi provenienti da ogni parte del mondo.

Ma il 16 settembre 2020, all’età di novantadue anni Fino Fini se n’è andato. La sua mancanza si avverte tra le sali museali, mentre, instancabile, raccontava alle bambine e ai bambini in visita, e anche ai più grandi, il cammino che ha portato gli Azzurri a indossare uno stemma adornato da quattro stelle ma la sua presenza è viva nella comunità che ha creato, una comunità fatta di persone dietro a degli oggetti, regalando entusiasmo e stupore, fondendo il passato con l’idea di guardare sempre al futuro e alle nuove generazioni.

“Dobbiamo a Fino Fini la straordinaria creazione di questo museo, unico nel panorama nazionale. Tutto questo è stato possibile grazie a lui, custode della memoria del nostro calcio, personaggio di rara passione e generosità” ha sottolineato Matteo Marani, che dal ‘Dottore’ ha raccolto l’eredità della Presidenza della Fondazione Museo del Calcio. “Sono felice che quello che lui ha seminato – ha proseguito Marani - che il suo lavoro continui in questa meravigliosa realtà che è il Museo del Calcio a Coverciano”.

 

Fonte e foto: Comunicato stampa Museo del calcio

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