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Dura solo un giorno la "rivolta" dei sindaci dell'Empolese sulla multiutility

Arriva il documento congiunto: “Passi avanti, il percorso va avanti”.

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la multiutility che fa discutere la multiutility che fa discutere © Ok!News24
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Dura davvero poco la "rivolta" dei sindaci dell'Empolese alla multiutilty. Gli stessi sindaci che solo ieri avevano tuonato vergando un documento che ha scosso le già agitate acque del Pd e che rischiava di far saltare in aria tutto il progetto.
"Ci sono discrepanze forti tra le nostre delibere e quelle approvate dagli altri Comuni. Serve chiarezza, così per noi è impossibile proseguire sciogliendo Publiservizi" avevano detto i primi cittadini tra gli altri di Empoli e Castelfiorentino, Certaldo e Montelupo Fiorentino, aprendo un nuovo fronte di disagio nel Pd e svelando un dubbio tecnico-politico serio e no certo una sfumatura burocratica come qualcuno voleva far apparire.

In poche parole oggetto del contendere era l'iter formale che sta portando, su input di Firenze e Prato, alla creazione di una società unica dei servizi pubblici locali toscani, con un primo passo già passato attraverso delibere votate dai Consigli comunali dei comuni soci delle spa: l'incorporazione dentro Alia delle altre società locali dei rifiuti.

Per i sindaci dell'Empolese però il tema della quotazione in Borsa del soggetto che nascerà alla fine del percorso (e che aveva già sollevato una mezza rivolta, da Sesto Fiorentino a Vaglia a Calenzano) non è andata giù. Di fatto la protesta era nel fatto che loro :hanno votato atti che già contengono un sì alla quotazione, mentre gli altri territori - Firenze e Prato in primis - hanno approvato delibere diverse, che dicono che l'eventuale quotazione dovrà ripassare da un voto successivo del Consiglio comunale.
Da qui l'insurrezione e non certo la quisquiglia che è dura lo spazio di 24 ore.

Arriva infatti adesso un altro documento scritto, firmato dagli stessi sindaci che afferma che: "dopo le strette interlocuzioni tra amministratori delle ultime ore si sono fatti passi in avanti significativi per la tutela degli asset societari di Publiservizi. Passi in avanti che ci consentono di salvaguardare la presenza delle nostre partecipazioni dentro la nascente multiutility, tenendo fede così al percorso che è stato deliberato dai nostri consigli comunali. Allo stesso tempo avremo la possibilità di mantenere il controllo diretto delle nostre quote nelle aziende che forniscono servizi, per poter indirizzare successive e fondamentali scelte nel caso che il percorso della multiutility si interrompa alla sola fusione delle aziende fondatrici.
La difformità delle delibere dei nostri consigli comunali e di quelle di Firenze e Prato era nota fin da ottobre e ci eravamo presi l’impegno di chiarire dal punto di vista politico se questa difformità poteva mettere in discussione il percorso che ricordiamo fin dall’inizio prevedeva non solo il processo di fusione, ma anche la costituzione di una unica grande holding di proprietà pubblica che potesse portare successivamente alla quotazione in borsa. Abbiamo sempre avuto due obiettivi in questo percorso: valorizzare al massimo la storia dei servizi pubblici del nostro territorio e contribuire a far nascere una nuova realtà industriale di dimensioni regionali e per questo continueremo a impegnarci."

Tutto a posto? Apparentemente sì, ma rimane la presa di posizione decisa. Un messasggio nemmeno troppo criptato per Firenze e Prato in seno al Pd locale?

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