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A chef Filippo Cogliandro la pergamena del comune di Firenze in ricordo di Domenico Luppino

L’imprenditore agricolo e già sindaco di Sinopoli e assessore al bilancio della provincia di Reggio Calabria con le sue denunce e gli oltre 300 atti intimidatori subiti è stato un simbolo di legalità.

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la famiglia Luppino la famiglia Luppino © ufficio stampa
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E’ stato consegnato dalla vice sindaca Alessia Bettini e dalla vedova Caterina Bianchini allo chef antiracket Filippo Cogliandro la pergamena che il comune di Firenze ha deciso di dedicare alla memoria di Domenico Luppino. Il premio è stato consegnato nell’ambito dell’incontro “Legalità e cittadinanza attiva”.

Un momento intenso di testimonianze di chi non ha mai ceduto alle intimidazioni e alle minacce e che anzi da esse ha posto le basi della propria rivalsa. Uomini e donne coraggiose che hanno pagato pesantemente la loro scelta.Giganti della legalità fra cui spiccano le figure di Caterina Bianchini e dei suoi figli Maria Domenica e Rocco Luppino, che portano avanti il messaggio del padre che mai cedette alle intimidazioni della criminalità organizzata che ha denunciato facendo nomi e cognomi.

Caterina e i figli oggi portano avanti gli insegnamenti di Domenico nella Toscana che gli ha accolti e dove possono vivere liberamente continuando a fare, come da tradizione di famiglia, gli imprenditori agricoli e guardano avanti come dice anche il nome dell’azienda dove producono vino e olio biologici che non a caso E’ Jamu: tipica espressione del dialetto calabrese che vuole dire “ripartiamo!”.

Lo fanno ogni giorno seguendo gli insegnamento del padre che ha messo la responsabilità collettiva davanti a quella individuale pagando e facendo pagare alla sua famiglia un prezzo altissimo.
Seguendo gli insegnamento del padre promuovono importanti messaggi per la società attraverso l’agricoltura che è strumento di legalità  e continuando in Toscana un’imprenditorialità contadina tramandata da generazioni che si esalta nella produzione vinicola di due etichette che grande successo stanno ottenendo fra gli esperti: un Sangiovese in purezza e un insolito Incrocio Manzoni (anch’esso in purezza) oltre un extra vergine d’oliva con cui intendono realizzare il sogno che era del padre di “coltivare vite”.

“I nostri prodotti hanno una caratteristica particolare che tanti altri vini non hanno: il sapore della libertà” sottolinea Caterina. “Nel nostro vino e nel nostro olio si sente la freschezza della libertà”.

Un prezzo altissimo pagato per poter continuare a vivere da uomini e donne liberi nella certezza che la legalità debba vivere sempre e perché E’ Jamu sia ovunque ed ogni giorno.

 

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