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Coronavirus, Comune in rosso. Nardella: "Spengo lampioni pubblici e non riapro i musei"

E il decreto rilancia Italia (che doveva essere varato a aprile) continua a tardare

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Dario Nardella a La7 Dario Nardella a La7 © n.c
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I Comuni sono rimasti senza soldi. Le amministrazioni comunali hanno sempre meno entrate: sospensione Tari e Tosap per le attività commerciali e produttive, pochi oneri di urbanizzazione, aiuti economici che si perdono nella strada dalla capitale. Il piatto piange e per una città votata al turismo, gli spettacoli, la ristorazione e il piccolo artigianato - come Firenze - la situazione è drammatica.

Ieri il sindaco di Firenze Dario Nardella ha lanciato un grido di aiuto che è rimbalzato sulle principali emittenti radiotelevisive.

La mattina a Radio Bruno ha dichiarato che la situazione del bilancio comunale è così grave tanto da star “valutando addirittura l'ipotesi di non accendere l'illuminazione pubblica perché incide per diversi milioni di euro e mandare così avanti i servizi per le imprese e i cittadini”. Il primo cittadino di Firenze parla in collegamento con Radio Bruno e denuncia la difficile situazione dei comuni in questo periodo di emergenza sanitaria ed economica: “Noi comuni aspettiamo due volte: per i nostri cittadini e le nostre imprese. Firenze ha 200 milioni di euro di deficit e altre città ce l'hanno ancora più alto”.

In giornata il primo cittadino è intervenuto a La7 dove ha spiegato che le amministrazioni comunali non possono più attendere il decreto Rilancia Italia che a detta del ministro dell'economia Gualtieri doveva essere varato a metà della settimana scorsa.

"Tra l’annuncio, o la norma, e il momento in cui arrivano i soldi - ha detto Nardella a La7 - che si tratti di cassa integrazione, di contributi da 600 euro o di credito d’imposta, non può passare troppo tempo. Noi non possiamo abbandonare imprese e cittadini, potremmo essere costretti ad assumere decisioni durissime".

Palazzo Vecchio probabilmente spegnerà per un'ora i lampioni della sua città e dalla prossima settimana i musei civici non riapriranno.

"In questi giorni - ha spiegato l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi in un'intervista a la Nazione di Firenze - abbiamo raccolto le stime e le valutazioni dell’area tecnica di Palazzo Vecchio: un mese e mezzo di apertura parziale, a orario ridotto, solo nel weekend, di appena tre musei, costerebbe mezzo milione di euro. Sono soldi che non abbiamo e senza le rassicurazioni che abbiamo richiesto al Governo nelle ultime cinque settimane sul ristoro anche parziale della tassa di soggiorno non possiamo impegnare questa spesa".

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