x
OK!Firenze

Firenze dopo il covid si scopre piena di tavolini

Già 175 di cui quasi cento con effetto immediato le domande presentate per il piano voluto dal comune per sostenere i ristoratori dopo la pandemia. E i residenti non ci stanno: "dal mangificio al mangificio"

  • 1221
Fase 3, a Firenze spazio in più gratis per tavolini e sedie in strada a ristoratori e artigiani Fase 3, a Firenze spazio in più gratis per tavolini e sedie in strada a ristoratori e artigiani © n.c
Font +:
Stampa Commenta

Il rinascimento fiorentino parte contentando gli uni e scontentando gli altri.
Dopo la prima riunione della task force voluta dal comune per far fronte alle domande per il cosiddetto 'piano tavolini', misura presa dall'amministrazione per aiutare bar, ristoranti e locali alla ripartenza dopo la pandemia abbiamo i primi numeri dell'iniziativa.

A ieri 175 sono state le domande presentate dalle attività economiche: gran parte di esse, 141 per l'esattezza sono solo semplici comunicazioni, di cui 95 quelle a "effetto immediato" per via dell'utilizzo di ampi marciapiedi, tratti di strada già pedonalizzata e spazi destinati alla sosta davanti al locale interessato.
In questo caso, gli esercenti possono già mettere sedie e tavolini, anche se sarà comunque fatta una verifica di conformità rispetto a quanto dichiarato. 46 invece le comunicazioni con efficacia a 10 giorni, quelle cioè che occupano stalli per le auto nell'area Unesco.

Nel conto totale sono anche le 34 domande soggette ad autorizzazione ma già analizzate. Di queste, si spiega, sei saranno vagliate dalla prefettura, perché le pratiche avanzano la richiesta di pedonalizzazioni in strade che non garantiscono 3,5 metri liberi per il passaggio dei mezzi di soccorso (si tratta di via de Benci, via Maffia, via del Porcellana, via de Georgofili, via della Vigna Vecchia, via dell'Agnolo).
Su altre 15 richieste è stato previsto entro due giorni un sopralluogo, sempre della task force, necessario per arrivare ad un parere. Tre le richieste a cui l'amministrazione chiede integrazioni ai proponenti, nove le domande accettate e uno solo il diniego.

Contenti tutti? No. I residenti non ci stanno. Già provati da anni di movida moltesta e notti insonni si ritrovano dopo l'emergenza catapultati in una realtà forse peggiore di quella in cui erano prima.

Secondo i comitati a cui fanno riferimento i residenti l'invasione dei tavolini è uno degli effetti collaterali (e paradossali) del coronavirus. La ripartenza per loro è la trasformazione da un centro storico mangificio che così era e che così sarà ancora di più.

L'invasione dei tavolini oltre ad ampliare le aree di movida (molesta) trasforma il nostro centro in una grande sagra estiva e poi c'è la questione dei tavolini che vanno a sottrarre posti auto in strade dove già ce n'è penuria.

Non solo a detta dei comitati peraltro la nuova trasformazione della città storica crea figli e figliastri poichè non tutti 'i bar, ristoranti e locali sono in condizioni oggettive per ubicazione di avvalersi delle opportunità di allargarsi in spazio esterno con concessione in uso gratuito di quote di suolo pubblico del piano tavolini varato ''eccezionalmente'' dall'amministrazione.








Lascia un commento
stai rispondendo a