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Firenze, due mesi di “Carabiniere di quartiere” .Il bilancio

L'ultimo intervento in ordine di tempo domenica. I militari a piedi che piacciono alla città.

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Controlli dei Carabinieri di Quartiere Controlli dei Carabinieri di Quartiere © Carabinieri
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Nella serata di domenica i Carabinieri di quartiere hanno ottenuto un ennesimo risultato.
Impegnati in una delle loro quotidiane pattuglie a piedi per le vie del centro storico, hanno colto in flagrante e arrestato un 29enne aretino che stava asportando abbigliamento di marca da un noto esercizio commerciale di Piazza della Repubblica.
Perquisito sul posto, l’indagato è risultato in possesso di uno strumento metallico idoneo a realizzare l’effrazione degli anti taccheggi degli esercizi commerciali e sono in corso verifiche per stabilire sue eventuali responsabilità in ordine agli ulteriori furti in negozi registrati di recente. L’autorità giudiziaria ha convalidato l’operato dei Carabinieri. 

Quello descritto è solo l’ultimo di una lunga serie di risultati operativi conseguiti dal Carabiniere di quartiere, servizio reintrodotto nel centro di Firenze a settembre scorso e quotidianamente svolto nelle vie con maggior affluenza pedonale, con la specifica finalità di presidio di aree cittadine in cui maggiore è la domanda di sicurezza.

I militari di pattuglia, appiedati, rappresentano infatti un ulteriore riferimento di vicinanza offerto ai cittadini,  fonte di sicurezza e strumento di “prevenzione avanzata” accanto alle numerose pattuglie in auto; sono peraltro aiutati da "osservatori" in abito civile, che si mischiano ai turisti e - senza farsi notare - chiedono l'intervento dei colleghi in uniforme, quando serve.Sono, quindi, preziose e discrete sentinelle nella quotidiana frenesia cittadina. 

Nel periodo trascorso i Carabinieri di quartiere si sono dimostrati capaci di penetrare il territorio urbano, proteggendo, ascoltando, suggerendo, informando, offrendo una vigile e rassicurante presenza quotidiana attraverso il contatto con la gente e con i turisti, dalla quale hanno ottenuto in cambio “sicurezza partecipata”: dalla reintroduzione della figura si è sin da subito registrata infatti una collaborazione-relazione tra Carabinieri, cittadini ed esercenti, che non hanno mancato di segnalare numerose situazioni che hanno consentito, in più casi, di acquisire importanti notizie di interesse per l’avvio di indagini e di interrompere concretamente situazioni di microcriminalità urbana. 

Tra i risultati sinora conseguiti, possono citarsi (oltre all’arresto odierno) l'arresto di un Italiano, sorpreso al culmine di una raffica di furti subiti da un negozio di utensili del centro; la denuncia di un pakistano, che "passeggiava" in centro portando con sé arnesi atti allo scasso, sequestratigli; la denuncia di un algerino, che si aggirava a piedi nei pressi del museo degli Uffizi con un coltello da 23 cm alla cintola; la denuncia di un gambiano che aveva poco prima rubato una bicicletta di valore, restituita al proprietario; complessivamente altre 23 persone denunciate per reati minori e la segnalazione al Prefetto di 4 assuntori di stupefacenti (hashish, in tutti e 4 i casi).

I militari percorrono quotidianamente circa 15 km di pattuglia a piedi: non riescono a farne di più a causa delle numerose volte che i passanti li fermano per chiedere loro informazioni, indicare situazioni sospette o - semplicemente - "rubare" una foto ricordo.

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