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E' polemica sull'area di accoglienza per asintomatici da Covid-19 creata in Viale Guidoni a Firenze

L'opposizione attacca, il Comune: "Non potevamo farci trovare impreparati".

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container container © nc
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E' polemica a Firenze sull'area creata a tempo di record nel parcheggio di Viale Guidoni dove dovrebbero essere accolti le persone che pur essendo positive e non mostrando sintomi evidenti non possono effettuare a casa propria la quarantena.

La Federazione Fiorentina di Sinistra Italiana dichiara di comprendere le difficoltà del momento ma, dichiarano in una nota, "siamo esterrefatti circa la costruzione di un lazzaretto". Su questa base invitano la regione Toscana e i sindaci ad attenersi a quanto previsto dal decreto cura Italia che offre la possibilità di requisire le strutture alberghiere e le cliniche della sanità privata, che fra l’altro sono atte già da subito ad accogliere le persone in modo adeguato.

Usa toni più forti invece Antonio Montelatici, consigliere comunale Lega e presidente della commissione controllo che parla di "lager".
“Sono fratello di Misericordia da quarant’anni - dichiara Montelatici - e ciò mi ha insegnato ad essere un uomo di accoglienza. Ma c’è accoglienza e accoglienza.(...)Non siamo una zona terremotata, era possibile ricorrere al contributo di un albergo, riservandosi eccezionalmente di requisirlo. Fra l’altro sarebbe costato ai contribuenti molto meno.

La struttura della discordia è quella che si sta montando nel parcheggio scambiatore di Viale Guidoni dove 30 container con bagno dovranno accogliere ed isolare per due settimane le persone asintomatiche ma positive al Covid-19.

La risposta del comune per voce di Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio è che tutto questo è stato fatto per non farsi trovare impreparati.

" Il Comune ha vagliato e selezionato ogni possibile soluzione per rispondere a una simile situazione - scrive Nicola Armentano - tra queste adesso c’è anche questo campo, da utilizzare in casi estremi. È importante che come Comune intanto sia stata predisposta una prima risposta in termini di accoglienza mettendo nell’immediato a disposizione strutture proprie. Non potevamo attendere oltre, avevamo il dovere di intervenire preventivamente. Proprio perché siamo consapevoli del dramma che la Lombardia e altre zone d’Italia più colpite stanno vivendo dobbiamo essere pronti a tutto e dobbiamo essere pronti nel più breve tempo possibile. La creazione di quest’area va proprio in questo senso, perché la priorità adesso è quella di mettere in sicurezza i cittadini e non è il momento delle polemiche politiche”.


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