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Il cardinale Simoni a Boccadirio per pregare per la pace

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Il cardinale a Boccadirio Il cardinale a Boccadirio © N c.
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Domenica 20 Marzo 2022, il Cardinale Ernest Simoni, si è recato in visita al Santuario Mariano di Boccadirio, per pregare in modo particolare per la pace nel mondo. 

Il Porporato è stato accolto al Santuario, dal Rettore Padre Franco Inversini e dai Padri Dheoniani della Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, i quali da settimane con trepidazione aspettavano con gioia la visita del Porporato, preparando la speciale visita con i volontari del Santuario; erano presenti per pregare ai piedi della Madonna ed incontrare il venerato Cardinale Simoni tantissimi fedeli, giunti dall’Arcidiocesi di Bologna, dall’Arcidiocesi di Firenze e dalla Diocesi di Prato.

Il Santo Padre, dopo aver incontrato l’allora don Ernest, ed aver ascoltato la testimonianza della persecuzione della Chiesa di Albania, al termine del Viaggio Apostolico nel settembre 2014, definì il sacerdote un “Martire Vivente”, per i suoi 28 anni di ingiusta prigionia, lavori forzati nei campi di concentramento, nelle miniere e nelle fogne di Scutari, inflitti ingiustamente dal regime ateo comunista, il quale dittatore Enver Hoxha, per costituzione definì l’Albania il primo stato ateo del mondo.

Il Santo Padre rientrando a Roma, con queste parole durante la conferenza stampa, definì la sua commozione nell’aver incontrato Don Simoni: “Sentire parlare un martire del proprio martirio, è forte! Credo che tutti noi che eravamo lì, eravamo commossi: tutti. E quei testimoni parlavano come se parlassero di un altro, con una naturalezza, un’umiltà. A me ha fatto bene, questo!”

Il Cardinale è conosciuto in tutto il mondo quale autentico testimone di pace e perdono; pace e perdono che ogni giorno della dura ed ingiusta prigionia, ha sempre donato al Presidente d’Albania, ai carcerieri e a tutti coloro, che con ogni mezzo lo umiliavano, schernivano e perseguitavano. 

Per la sua esemplare vita e le angherie subite, ha ricevuto riconoscenze e premi internazionali, tra cui “Il Sigillo della Pace” la più alta onorificenza della città di Firenze, consegnata dal Sindaco Dario Nardella al Porporato, nel 90° anno di età. 

 “Con gioia, sono quest’oggi giunto pellegrino tra queste bellissime montagne, per pregare ai piedi della Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio. – Queste le parole del Cardinale – Noi tutti prostrati davanti alla Santissima Madonna con tutto il cuore, con devozione e fede viva, abbiamo pregato affinché possa intercedere verso suo figlio Gesù e donare l’implorata pace nel mondo ed in particolare per la martoriata Ucraina. Risuonano ancora in me, le parole che ascoltai via radio più di ottanta anni fa’ alla vigilia della Seconda guerra mondiale pronunciate dal “Pastor Angelicus” il Santo Padre Pio XII, grido ed appello per implorare la pace, parole ancora oggi attuali: <nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra>. Ancor più, in questi momenti oscuri di inutili stragi e distruzione, bagnati dal sangue e della distruzione nel conflitto in Ucraina, ascoltiamo l’appello del Santo Padre Francesco e preghiamo prostrati ai piedi della Regina della Pace, affinché possa intercedere verso suo figlio, il Redentore Divino e donare l’implorata pace e liberare il mondo dall’oppressione da ogni guerra. Possa il Signore la cui forza vincitrice del mondo fu la mansuetudine, predicando con mitezza la buona novella e sulle cui labbra risuonarono le parole delle beatitudini <Beati i pacifici>, illuminare le menti dei governanti, poter cambiare il cuore dell’uomo ed il corso della storia, per così dipanare le oscure tenebre dei nostri tempi bagnati dal sangue e dalle lacrime della sofferenza e donare una novella vita nella fraterna riconciliazione e nella concordia ed operosa ricostruzione”.

Al termine della Santa Messa il Cardinale ed i fedeli con grande gioia, poco dopo mezzogiorno, dopo la preghiera dell’Angelus hanno potuto ammirare lo straordinario fenomeno della natura chiamato il “Bacio di San Giuseppe”, che si è anche quest’anno ripetuto. Ovvero nella settimana dedicata a San Giuseppe Patrono della chiesa universale, lo Sposo di Maria e Padre putativo di Gesù, un raggio di sole entra nel Santuario da una finestra in alto dell’Altare Maggiore e bacia ed illumina progressivamente l’antica Robbiana costudita nel Santuario e testimone di tante preghiere a lei nei secoli affidate

 Vieri Lascialfari 

 Segreteria Card. Ernest Simoni

 

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