Dalla sinistra: Daniele Pradè, ds della Fiorentina e Alessandro Ferrari, capo della comunicazione di ACF Fiorentina © okfirenze.com
Il calciomercato della Fiorentina si è concluso ieri con la cessione di Chiesa e l’arrivo a Firenze di Barreca e Callejon. La sessione estiva non sembra aver esaudito le aspettative della piazza, complice anche l’addio del figlio d’arte in direzione Juventus. Tutte le spiegazioni del caso saranno fornite dalla Rinascente Lounge dello stadio Franchi, dove il direttore sportivo Daniele Pradè, dirà la propria sull’operato della società nell’ultimo mese. Il dirigente viola ha anticipato le domande dei giornalisti con una premessa. Ecco le sue dichiarazioni riprese in situ da okfirenze.com.
“Secondo me abbiamo un’ottima squadra, forte completa. È in un percorso di crescita. Ad oggi dalla stagione scorsa abbiamo cambiato 19 elementi in squadra. Sono rimasti solo Pezzella e Milenkovic, Biraghi che è andato all’Inter, Dragowski che era all’Empoli e Vlahovic che era in Primavera. C’è stato una grande crescita nel monte ingaggi e nei ricavi. Stiamo pian piano ripulendo tutto quello che non consideravamo valido per la prima squadra. Sono rimasti diversi innesti, come Saponara. Un serissimo calciatore, ma che non avrà spazio per giocare. Allo stesso modo ci sono anche Eysseric e Montiel. Siamo partiti bene col Torino, poi la sconfitta a Milano e la batosta, che non ci aspettavamo con la Sampdoria. Penso che tutto quello che c’era da fare lo abbiamo fatto e ho la coscienza a posto”.
Iachini ha mai chiesto un regista e un centravanti?
“Iachini l’ha mai chiesto pubblicamente? Io ci parlo tutti i giorni. Abbiamo una mediana fortissima, tra le più forti del campionato. Noi di centravanti ne abbiamo tre. Tutti e tre hanno avuto tantissime richieste. Kouamè potevamo venderlo a tanti soldi in Premier League, Vlahovic lo volevano tutti. Anche Cutrone ha avuto delle offerte. Ci siamo guardati intorno, ma non c’era niente di meglio e io il meglio me lo tengo. La situazione di Milik è sempre stata molto chiara: voleva rimanere a Napoli e l’ha ottenuto. Non ha detto no alla Fiorentina, ha detto no al mercato”.
Addio di Chiesa?
“Sono felice che al posto suo ci sia Josè Maria Callejon, ci siamo fatti trovare preparati ed è arrivato un giocatore che ci ha aspettato fino all’ultimo”.
Alla luce di questo mercato, la Fiorentina è già competitiva?
“Sì, perché abbiamo cambiato 19 elementi. Reputo la squadra fortemente competitiva e un monte salariale così importante ci obbliga ad essere competitivi non per forza per arrivare all’Europa, ma per vincere il più possibile”.
Addio di Chiesa e la fascia contro la Sampdoria?
“Lo ammetto, è stato un errore. La cessione del giocatore e la formula, visto l’amore corrisposto da una parte, ma non dall’altra, sono state un successo. Siamo arrivati all’ultimo perché abbiamo allungato tre anni di contratto, ma ci abbiamo messo tanto per trovare la giusta modalità di pagamento. Sono contento di essermi tolto questo peso. Era diventata una telenovela. Più di una volta ho detto alla famiglia Commisso che avrebbero dovuto cederlo. Loro gli hanno dato tanto amore, ma non c’erano le condizioni per andare avanti. Dal padre di Chiesa siamo sempre stati considerati un veicolo per arrivare ad altre situazioni”.
Avete provato a convincere il calciatore a restare?
“Certo, gli abbiamo anche proposto un contratto, ma non siamo neanche stati considerati. Non era una questione di soldi, Chiesa voleva andare alla Juventus e basta”.
Martinez Quarta?
“Volevamo già ripenderlo l’anno scorso, ma aveva prezzi molto più alti. Nel post covid siamo stati bravi ad aggredirlo. È un calciatore su cui abbiamo ottime referenze e ci è stato anche fortemente consigliato da Passarella, che lo vede come un suo possibile erede. Anche Burdisso me ne ha parlato benissimo. Quarta sa ricoprire tutti e tre i ruoli di reparto”.
Cessione di Chiesa può diventare precedente per Milenkovic e Pezzella?
“Ci fossero state le condizioni giuste anche i due avrebbero lasciato la Fiorentina. Milenkovic ha le sue ambizioni, ma faremo di tutto per farlo rinnovare. Per Pezzella non ci sono state recapitate offerte se non quella di un prestito al Milan ieri sera alle 18.30. La cessione di Chiesa è stato un problema ereditato”.
Addio di Chiesa è stato un dolore per la Fiorentina?
“Per me era una scelta obbligatoria, da professionista. Dal punto di vista affettivo penso che la Fiorentina si aspettasse di più da Federico. Commisso agisce ancora a sentimento, di pancia. Non sono meravigliato che i tifosi siano rimasti malcontenti. È una cosa che mi è già successa”.
La Fiorentina è una squadra forte anche senza Ribery?
“Il grande campione determina tanto l’andamento della squadra. Bisogna essere bravi a rimediare quando il campione manca”.
Iachini?
“Ha un’esperienza talmente grande da essere capace di superare qualsiasi difficoltà. Io gli sono molto vicino. Glielo dico sempre, scherzando, che una squadra così forte non l’ha mai avuta. Una cosa sicura è che Iachini non farà mai cambiare il lavoro. Ha la nostra fiducia per il futuro anche se tutto dipenderà dai risultati”.
Il futuro di Daniele Pradè?
“Io sono felicissimo qui e ho come obiettivo di essere il ds di questa squadra quando ci sarà il nuovo centro sportivo”.


