Carabinieri © N.c.
La scorsa notte, poco prima delle 2, è arrivata al 112 di Firenze la telefonata di un ragazzo che segnalava la volontà di un suo amico, già sedutosi sul parapetto del Ponte Vespucci, di lanciarsi nel fiume Arno. Prontamente venivano inviati sul posto due equipaggi del Nucleo Radiomobile di Firenze,.
I militari, giunti sul posto in pochi secondi, hanno trovato il giovane uomo - di 23 anni - seduto sul parapetto a metà del ponte. Un carabiniere, in particolare, dopo aver superato le iniziali intimazioni a non avvicinarsi, è riuscito momentaneamente a tranquillizzarlo e, dopo aver instaurato un dialogo con il ragazzo cercando di comprendere le motivazioni del gesto e soprattutto guadagnarne la fiducia, ha permesso agli altri carabinieri di avvicinarsi.
Nel corso della conversazione il carabiniere, approfittando di un momento di distrazione dell’aspirante suicida, è riuscito a raggiungerlo e ad afferrarlo per un braccio. Con l'aiuto dei colleghi è poi riuscito a metterlo in sicurezza all'interno del ponte.
Si è successivamente capito che le verosimili motivazioni del gesto siano da ricondurre allo stato depressivo che sta attraversando il ragazzo, che lavora regolarmente come cuoco in un ristorante del centro, per la lontananza dalla famiglia d’origine.
