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Appuntamenti a Firenze. Dibattito sull'interruzione volontaria di gravidanza

La decisione di organizzare questo evento è stata motivata dal recente dibattito sul ruolo dei consultori e dalla preoccupazione...

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Non Una di Meno Non Una di Meno © N.c.
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Il movimento transfemminista Non Una di Meno, attivo da anni nella difesa dei diritti alla salute sessuale e riproduttiva, ha annunciato un importante appuntamento a Firenze per discutere della situazione relativa all'interruzione volontaria di gravidanza (IVG). L'assemblea pubblica si terrà mercoledì 22 maggio alle 19:00, presso l'acampada in piazza San Marco.

La decisione di organizzare questo evento è stata motivata dal recente dibattito sul ruolo dei consultori e dalla preoccupazione riguardo alle possibili implicazioni dell'emendamento al Decreto legge 19/2024, approvato dal Senato il 23 aprile scorso. Tale emendamento prevede la possibilità per le Regioni di collaborare con associazioni antiabortiste per l'organizzazione dei servizi consultoriali, sollevando diverse criticità e timori all'interno della comunità transfemminista.

Non Una di Meno ha ribadito la necessità di difendere il diritto delle donne e delle persone LGBTQIA+ ad autodeterminarsi nelle proprie scelte di vita e di salute, senza subire stigmatizzazioni o persecuzioni. La coalizione ha espresso preoccupazione per il passato tentativo della Regione Toscana di erogare finanziamenti a associazioni antiabortiste, sottolineando la necessità di mantenere i consultori come spazi femministi, dove ogni individuo possa accedere a servizi sanitari dignitosi e rispettosi.

L'assemblea pubblica del 22 maggio rappresenta un'opportunità per discutere delle sfide attuali e per ribadire l'importanza di difendere i diritti riproduttivi e la libertà di scelta delle persone. Il movimento Non Una di Meno invita tutti i cittadini interessati a partecipare e a contribuire al dibattito sulla salute sessuale e riproduttiva nella nostra società.

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Commenti 1
  • LeJeune

    Quindi la Libertà consiste nel pensiero unico LGBTQIA+ Femminista che deve essere l'Unico ammesso nei Consultori? (Anche se la legge dice altrimenti) Sembra quasi che l'aborto non sia più una possibilità ma una scelta obbligata, l'unica che deve essere consentito proporre nei consultori pubblici, perchè si vorrebbe escludere e si stigmatizza ogni altra soluzione, come ad esempio capire se un aborto non sia una scelta libera ma imposta da violenze, coercizioni familiari, culturali, sociali o economiche che magari si possono risolvere tutelando così la salute della madre e la vita del bambino. Perchè qualcuno sembra essere terrorizzato dalla possibilità che una Donna possa rinunciare ad un aborto per amore della vita che porta in grembo e che ci sia qualcuno che la voglia aiutare? Non è che una va a levarsi un dente....

    rispondi a LeJeune
    mer 22 maggio 17:50