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Firenze per la Palestina denuncia la protezione al workshop con ufficiali israeliani

Proteste in città. Il collettivo accusa l'impiego di forze di polizia a tutela del convegno e richiama all’attenzione sulla questione palestinese

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un cartello di protesta un cartello di protesta © Firenze per la Palestina
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Si è svolto questa mattina a Firenze un workshop che ha visto la partecipazione di ufficiali e collaboratori dell’Esercito Israeliano, ma a catturare l’attenzione non è stato solo il contenuto dell’evento, bensì l’ingente spiegamento di forze dell’ordine intorno alla sede del convegno. A denunciarlo è Firenze per la Palestina, una rete di associazioni impegnata da anni nella sensibilizzazione sulla questione palestinese, che ha contestato l’utilizzo di fondi pubblici per garantire la sicurezza dell'incontro.

Il presidio, organizzato per esprimere dissenso, ha visto la presenza di numerosi manifestanti, i quali hanno criticato la cosiddetta "bonifica" dell’area da parte delle forze dell’ordine, ritenendola una misura sproporzionata e lesiva del diritto alla protesta. Nel comunicato diffuso dal collettivo, si sottolinea come, secondo gli attivisti, vi sia una disparità nell'impiego delle misure di sicurezza: mentre le autorità garantiscono protezione agli esponenti israeliani invitati a eventi istituzionali, nessuna tutela sarebbe stata offerta agli israeliani che, nei mesi scorsi, sono venuti in Italia per testimoniare il loro rifiuto del servizio militare obbligatorio, subendo conseguenze giudiziarie nel loro Paese.

Nel documento, il collettivo amplia la critica alla politica internazionale italiana, citando il recente rimpatrio con un volo di Stato di un criminale libico ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini gravissimi. Firenze per la Palestina ribadisce che, di fronte a quelle che definisce incoerenze istituzionali, spetta ai cittadini difendere la Costituzione e l’ordinamento democratico.

Da oltre dieci anni, la rete Firenze per la Palestina denuncia le politiche israeliane in Palestina, definendole un regime di occupazione e apartheid. Ne fanno parte numerose realtà associative fiorentine, tra cui l’Associazione di Amicizia Italo-Palestinese, Assopace Palestina, il Cantiere Sociale Camillo Cienfuegos, il Centro Popolare Autogestito Firenze Sud e i CARC, oltre a membri della comunità palestinese locale. Negli ultimi mesi, anche il Comitato No Comando NATO e Sanitari per Gaza hanno aderito alle iniziative del collettivo, intensificando la mobilitazione per denunciare i crimini di guerra e il dramma della popolazione palestinese.

Le immagini del presidio di oggi testimoniano una tensione crescente attorno al tema e lasciano presagire nuove manifestazioni nelle prossime settimane.

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