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A Firenze nasce la rete Toscana per la tutela dei beni comuni. Convegno e proposta per una gestione pubblica dei servizi

Uno degli elementi centrali del dibattito riguarda la proposta – finora non realizzata – di quotare in Borsa il 49% della nuova società. Tale...

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Rete Toscana beni comuni Rete Toscana beni comuni © Rete Toscana beni comuni
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Sarà presentata ufficialmente sabato 10 maggio la Rete toscana per la tutela dei beni comuni, una nuova realtà impegnata nella promozione della gestione pubblica dei servizi locali. L’annuncio avverrà durante il convegno “Società in house: per una vera gestione pubblica dei servizi”, in programma dalle 9:30 alle 13:00 presso l’SMS di Rifredi, in via Vittorio Emanuele II 303 a Firenze.

Il convegno rappresenta un’occasione di confronto tra amministratori locali, esponenti della società civile e rappresentanti della neonata rete, che si pone in continuità con l’esperienza del Coordinamento No Multiutility. Quest’ultimo, attivo da anni, ha sviluppato una lettura critica del processo di finanziarizzazione dei servizi pubblici, culminato nel 2023 con la costituzione di una nuova Multiutility per la gestione di acqua, rifiuti ed energia da parte di alcuni Comuni della Toscana centrale.

Uno degli elementi centrali del dibattito riguarda la proposta – finora non realizzata – di quotare in Borsa il 49% della nuova società. Tale prospettiva ha sollevato un ampio fronte di opposizione diffuso nei territori, contribuendo a rallentare il processo. In questo contesto, la Rete toscana propone una concreta alternativa: l’affidamento dei servizi in house, ovvero una gestione pubblica diretta che consenta alle amministrazioni di esercitare un controllo paragonabile a quello interno, mantenendo così la piena titolarità strategica e operativa.

Secondo i promotori, questa modalità rappresenta l’unico strumento efficace per sottrarre i servizi pubblici alla logica del profitto, in coerenza con l’esito del referendum del 2011, che aveva espresso chiaramente la volontà popolare di una gestione non mercificata dell’acqua e di altri beni comuni, volontà successivamente disattesa da vari interventi normativi.

In occasione del convegno, la Rete ha prodotto un dossier informativo che approfondisce il tema e che può essere richiesto scrivendo all’indirizzo [email protected]. L’iniziativa si inserisce in un più ampio processo di sensibilizzazione e mobilitazione civica, volto a costruire un nuovo modello di gestione dei servizi, basato su responsabilità pubblica, trasparenza e partecipazione democratica.

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