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Forteto: l'audizione a Bambagioni punta i riflettori sui profondi legami tra i vertici della cooperativa, le istituzioni fiorentine e il tribunale dei minori

Bambagioni: "Tutto quello che è successo al Forteto è passato in sordina senza che nessuno proferisse parola". Il video dell'audizione

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 Paolo Bambagioni Paolo Bambagioni
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Proseguono i lavori della Commissione parlamentare bicamerale d'inchiesta sui fatti del Forteto. Nella mattinata di ieri, Mercoledì 2 ottobre, si è infatti tenuta alle ore 08:30 presso l'aula del 4° piano di Palazzo San Macuto, l'audizione a Paolo Bambagioni, presidente di una delle due Commissioni d'inchiesta istituite dal Consiglio regionale toscano nate allo scopo di individuare eventuali responsabilità politiche e istituzionali su una vicenda che in questo senso ha ancora molti coni d'ombra.

Il tribunale dei minori di Firenze in quegli anni era proiezione di un preciso sistema politico, e tutto quello che è successo al Forteto è passato in sordina senza che nessuno proferisse parola." Ha detto Bambagioni davanti alla Commissione. Ne emerge un quadro soffocante, un cappio di collusione tra attori istituzionali e i membri del "Forteto" che negli anni si sarebbe stretto con sempre maggior forza sui colli di quelle bambine e quei bambini che lì, tra le campagne di Vicchio e Dicomano sono stati irrimediabilmente derubati della loro infanzia.

Cene, regali e vacanze insieme, tra i giudici del minorile e i vertici della cooperativa c’era tutto questo. Sono le indagini a dirlo. Coinvolti erano anche gli assistenti sociali: era nata una sudditanza nei confronti del tribunale, tutti li indirizzavano al Forteto e loro si fidavano senza mai fare dei controlli formali”.

Rilevanti sono state poi le domande poste dalla deputata Anna Ascari (Movimento 5 Stelle) che ha voluto approfondire non solo il caso di una minorenne che dagli "orchi" del Forteto è stata manipolata, venendo allontanata da tutto a tutti, chiedendo a Bambagioni il nome del magistrato che si è occupato del fascicolo, ma ha voluto concentrarsi anche sul possibile collegamento tra "il Profeta" Rodolfo Fiesoli e il suo braccio destro Goffredo Bettini riguardo all'inchiesta perugina sulla misteriosa morte del medico Francesco Narducci. “Ci sono punti di contatto rilevati con il ’mondo’ del mostro di Firenze sui quali però non siamo riusciti ad andare fino in fondo. – ha detto Bambagioni –  Ma dalle testimonianze delle vittime, non è mai emerso che fossero state vendute ad altri per ’riti’ collettivi”.

L'audizione si è poi concentrata sul rapporto controverso tra Fiesoli e la politica. Un intero sistema tenuto sotto scacco, attraverso un'accurata rete di relazioni intessuta nel cuore delle istituzioni, che negli anni avrebbe fatto da scudo agli "orchi" del Forteto, mettendoli a sicuro da eventuali indagini da parte delle Forze dell'Ordine e che avrebbe permesso loro di continuare indisturbati la loro attività anche dopo una condanna definitiva arrivata nel 1985.

Un sistema che si sarebbe girato dall'altra parte mentre Fiesoli e i suoi perpetravano abusi fisici e psicologici su minori. "Al Forteto giravano molti fondi, lì si dovrebbe concentrare le attenzioni della giustizia. Anche per dare delle concrete risposte ai ragazzi vittime di abusi, molti dei quali ancora oggi non sono riusciti ad avere adeguati risarcimenti”.

L'audizione a Bambagioni segue quella dell'altro presidente di Commissione regionale che si è occupato del Forteto, Stefano Mugnai, svoltasi Giovedì 26 settembre (questo l'articolo). Seguirà nella giornata di oggi, Giovedì 3 ottobre, alle ore 16:00 presso l'Aula del 2° piano di Palazzo San Mancuto, l'audizione all'ex senatrice Angela Anna Bruna Piarulli che ha presieduto la Commissione d'inchiesta sui fatti del Forteto insediatasi nella passata legislatura.

Quella del Forteto è una vicenda che è tornata al centro dell'opinione pubblica sotto molti punti di vista. Mentre, da una parte, la Commissione parlamentare d'inchiesta procede con il suo lavoro, dall'altra a Firenze, il Giudice di Pace del Tribunale, nello stesso periodo dell'udienza a Mugnai, ha svolto un'udienza per diffamazione ai danni di Giuseppe Aversa e altri esponenti del cosiddetto "Comitato Minori Abbandonati dallo Stato" che in una lettera mandata ai sindaci mugellani nel 2020, avevano definito Sergio Pietracito, Presidente dell'Associazione Vittime del Forteto, come un "pentito". (questo l'articolo).

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