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Giovanni, l'uomo gentile che pulisce dove gli altri sporcano

Tutti i lunedì dell'estate ha provveduto da solo a pulire le rive dell'Arno sotto piazza Ferrucci "martoriate" dalla mala movida.

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Giovanni sul lungarno Cellini Giovanni sul lungarno Cellini © Ok!News24
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In tanti lo hanno notato per tutta l'estate. Ogni lunedì - scelta del giorno della settimana non casuale ma appositamente dopo il week end di movida - lo potevate incontrare sul lungarno Cellini, nei pressi di piazza Ferrucci, intorno alle 9 di mattina, arrivare con la sua bicicletta in zona.

Lui è Giovanni un uomo gentile che dal suo zaino tirando fuori sacchi della spazzatura, pinza, guanti e gilet fosforescente dell'associazione di volontariato a cui appartiene scendeva le scale che conducono alla riva del fiume per ripulire dell'enorme quantità di plastica, vetri e altre amenità che dalle spallette dell'Arno zona piazza Ferrucci vengono lanciate di sotto dai molti che passano le serate a cazzeggiare, cocktail alla mano seduti sulle spallette dei lungarni.

Giovanni non impreca contro i maleducati, e neanche contro i gestori dei vicini locali che evidentemente non riescono a tenere a freno l'esuberanza della clientela ma pensa ai rimedi. 

"Bisognerebbe limitare la vendita solo ai clienti che possono sedersi ai tavoli del locale - sottolinea . vietando la vendita da asporto alle tantissime persone come qui avviene ogni venerdi, sabato e domenica. E' quasi naturale che le persone cerchino un luogo dove sedere a parlare e quel luogo lo trovano sulla spalletta dell'Arno".

Li facciamo notare che ciò non giustifica, data anche la presenza di molti cestoni e cassonetti nei paraggi, il successivo lancio del vuoto a perdere nel fiume, ma lui fa splalluccia e sorride.

Giovanni è un uomo gentile con l'accento del nord che ama profondamente Firenze che ha scelto come città della vita.
Una storia curiosa la sua.
"Capitai a Firenze da militare, facevo l'autista e ogni giorno andavo a prendere e poi riaccompagnavo a casa un superiore che abitava nella zona San Niccolò. Fu in quel preciso momento che io mantovano di nascita decisi che Firenze, anzi il rione di San Niccolò sarebbero diventate casa mia".

Adesso la vegetazione sul greto dell'Arno e cresciuta ed è alta quasi quanto Giovanni ed è impossibile continuare il lavoro "i bicchieri e le bottiglie scompaiono fra l'erba alta" senza che questa venga tagliata da chi di dovere "speriamo dato che la stagione estiva e alla sua conclusione che nei prossimi giorni ci sarà meno sporco". conclude.

Giovanni è sereno anche quando trasporta su dalle scalette i tre o quattro sacconi grandi neri che ogni lunedì riempie e che straboccano di bottiglie, bicchieri, cartacce, pacchetti di sigarette terminati, buste di snack e patatine e persino scarpe e caschi!

E' solo dispiaciuto di non poter tornare ancora a pulire, ma l'erba è davvero troppo alta e celando anche le rive potrebbe essere davvero pericoloso proseguire.

La speranza è che chi beve la sera all'aperto e getta il bicchiere oltre la spalletta abbia un moto di coscienza e decida di desistere nel suo gesto.

Grazie Giovanni, uomo gentile.

 

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