Il corso stradale interessato © Associazione di volontariato Idra
FIRENZE, 21 luglio 2025 – L’associazione di volontariato Idra, iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, lancia un duro comunicato contro l’abbattimento di un intero filare di grandi alberi nel quartiere del Romito, fra via Crimea e via Cosseria, a Firenze. Il tutto, scrive Idra, “nel rigoroso silenzio di Palazzo Vecchio e della Regione Toscana”.
Secondo quanto riferito dall’associazione, l’intervento si inserirebbe in un presunto progetto di “adeguamento idraulico” del torrente Mugnone, avviato senza informazione pubblica, né consultazione dei cittadini, nonostante che già da gennaio fosse stata trasmessa una richiesta di colloquio indirizzata per Pec al direttore della Direzione Difesa del suolo e protezione civile della Regione, al quale Idra segnalava - sul merito dell'intervento ancora solo in programma, ma non definito nei dettagli - criticità e proposte.
Quell’istanza non ha ricevuto riscontro. Quando poi, il 14 luglio, sono arrivati all’improvviso camion, gru, barriere e soste vietate, persino all’ultimo appello rivolto a questo punto al sindaco e alla Regione per poter almeno leggere le carte del progetto – denuncia l’associazione - non si registra risposta!
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Al centro della critica, l’abbattimento di almeno 16 platani adulti, ritenuti sani, che per decenni hanno offerto ombra e migliorato il microclima urbano. “Attorno a loro – si legge nella nota – una ricca nicchia ecologica destinata a sparire”. Secondo fonti locali citate da Idra, anche un secondo filare di lecci e cipressi sul lato opposto del Mugnone, presso l’ex ‘Boschetto della Rimembranza’, sarebbe destinato alla rimozione.
L’associazione contesta anche la ratio tecnica e ambientale dell’opera: “Si scava un quarto fornice per contenere le piene del Mugnone, ma nessuno pare chiedersi se non sarebbe più efficace la messa in sicurezza dell’intero bacino”, si legge. Idra sottolinea inoltre l’apparente incongruenza tra l'urgenza del cantiere al Romito e la persistente incompletezza del cantiere per la stazione Foster, realizzato – ricorda l’associazione – in una zona ad alta pericolosità idraulica, con una valutazione di impatto ambientale vecchia di 26 anni, riferita a un progetto diverso.
Il tono del comunicato è fortemente critico: “La sostituzione semantica e paesaggistica del verde col green è ormai sistematica”, afferma Idra, che denuncia anche l’assenza di trasparenza, coinvolgimento e partecipazione pubblica. Il riferimento alla TAV fiorentina – che da anni è al centro dell’attenzione dell’associazione – è diretto: “Un sistema di Grande Opera a tutti i costi che non tiene conto del territorio, né delle sue fragilità”.
In chiusura, l’associazione si chiede se “qualche magistratura vorrà accertare tempestivamente questi fatti”, facendo appello a un rinnovato senso di urbanistica partecipata, tutela ambientale e trasparenza istituzionale.


