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Il debutto di Schmidt: "Chiamatemi Eike e sogniamo una Firenze magnifica"

In prima fila gli stati generali dei tre grandi partiti che con le liste civiche accompagneranno Schmidt in questa campagna...

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Il debutto di Eike Schmidt Il debutto di Eike Schmidt © Ok!News24
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Ore 18.30 e i lungarni in direzione sud uscita città verso Pontassieve e Arezzo sono più ingolfati del solito.
Il flusso di pendolari che tornano a casa sul far della sera è mescolato con il serpentone di auto che a ritmo lentissimo cercano di raggiungere il teatro Cartiera Carrara (ex teatro tenda) dove all'ora dell'aperitivo (ma in sala ci sarà solo acqua minerale e naturale per tutti) farà il suo debutto al cospetto della città Eike Schmidt l'ex direttore degli Uffizi candidato a sindaco per il centro destra.
L'atmosfera è quella da grande kermesse. Bandierine per tutti da sventolare con giglio rosso su campo bianco e tre grandi colonne di palloncini che riprendono i colori scelti per la campagna elettorale ovvero il bianco, rosso e viola a fare da scenario in sala. 
Ai lati due grandi pannelli illuminati con il logo della lista e dove a fine evento il candidato si concede per i selfie di rito.

In prima fila gli stati generali dei tre grandi partiti che con le liste civiche accompagneranno Schmidt in questa campagna elettorale breve nei tempi ma durissima nei contenuti. Senatori, onorevoli, sindaci e consiglieri a fare da prima linea insieme agli uomini e alle donne in rampa di lancio per l'avventura delle amministrative 2024.
Dietro circa 1200 persone a riempire il teatro in platea e in galleria ad accogliere con un tifo calcistico il "tedescone" che introdotto dal giornalista (ed ex consigliere comunale) Mario Tenerani fa suo il palco e dopo aver appoggiato con cura un foglietto sul leggio inizia a parlare.

Dieci minuti serrati e intensi che strappano applausi e tifo da stadio specie quando, non tirandosi indietro Schmidt affronta i problemi che i fiorentini vorrebbero risolti con una bacchetta magica.
Guarda dritto il pubblico, si concede pause ben cadenzate, alza e riabbassa gli occhi dal testo scritto come un consumato speaker.
"Ora si cambia. Si cambia per il meglio. Più sicurezza, più efficienza, più decoro. Firenze deve tornare ad essere il faro del mondo. Vorrei fare il vostro sindaco per amministrare bene la città.
Ho il sogno di rendere Firenze di nuovo magnifica. Ho il sogno di fare in modo che i giovani trovano gli spazi che non siano solo quelli per bere, di rendere la città di nuovo capitale della cultura senza nemmeno bisogno di andare tanto indietro nei secoli, pensiamo a quando il Maggio Fiorentino lanciava i migliori nomi del canto e della musica prima di diventare una voragine mangiasoldi”
.

Dieci minuti serrati a cui segue un dialogo a due con Tenerani che inizia sottolineando "chiamatemi Eike" che più che porre domande chiede al candidato di snocciolare uno dopo l'altro i grandi temi che stanno a cuore alla popolazione: tramvia, aeroporto, sicurezza, stadio, studentati, centro-mangificio.

Col sorriso sornione e rassicurante che gli è congeniale affronta con sicurezza e tirando alcune stoccate i grandi temi.
La tramvia? "Firenze è violentata, cercheremo di contenere il più possibile questa grande cicatrice fatta al cuore della città. Noi vogliamo più alberi non pali al posto di essi."

Lo stadio? "Il progetto ibrido attuale è quasi impossibile da realizzare oltre ad essere un grande spreco di soldi. Un errore non averlo fatto con i soldi della società. Peraltro ad oggi non è finanziato e 500 milioni di euro non ci sono per farlo."

Sul tema (molto sentito) della sicurezza su cui può vantare peraltro di avere in squadra quel Roberto Sbenaglia ex comandante delle volanti fiorentine e molto conosciuto e apprezzato dai cittadini ha le idee chiare e decise quando afferma che sicurezza e decoro sono un binomio da cui partire per poi realizzare un osservatorio permanente sulla sicurezza coinvolgendo i cittadini.

Quanto alle Cascine che paragona a Hide Park sottolinea che è necessario portarci dentro attività continuative di sport e cultura e butta lì il primo esempio: il teatro del maggio ad esempio anzichè aprirsi al grande viale trafficato può apersi dall'altra parte verso il parco.

Quanto alle periferie ribadisce che l'idea è di tornare ai 14 rioni tradizionali che hanno una loro identità precisa e che esistevano prima del loro accorpamento in 5 quartieri. 
Rioni come nuovi centri della città dove spostare servizi ai cittadini per creare una città policentrica.

Quando all'annoso problema di come possono fare i giovani a farsi una famiglia in una città dove le case sono carissime sia da comprare che d'affittare Eike sottolinea che a Firenze ci sono molti edifici vuoti da recuperare ed è un gran peccato che l'amministrazione abbia perso l'occasione di cogliere i fondi del Pnrr per recuperarli, ma per le famiglie servono anche più asili e meno cari e soprattutto attività del doposcuola per permettere alle famiglie di lavorare.

Il pubblico apprezza e applaude e quando si accendono le luci noto in sala tanta Firenze nota della società civile che fino a pochi anni fa non avrebbero mai pensato di andare, all'ora dell'aperitivo, alla convention politica di un candidato sindaco del centro destra, la stessa che un mese fa ha snobbato il saluto alla città di Dario Nardella?
Che il vento stia davvero cambiando?



 

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