OK!Firenze

Il museo archeologico di Dicomano. Un gioiello non valorizzato? Riflessione di Lidia Giannelli

Un intervento dalla cittadina di Dicomano

Abbonati subito
  • 371
Museo. Foto generica Museo. Foto generica © N.c.
Font +:
Stampa Commenta

Dalla Dicomanese Lidia Giannelli (da tempo impegnata in politica e nella società civile locale) riceviamo questa riflessione sul museo archeologico di Dicomano: Inaugurato nel 2008, in pompa magna, grazie al contributo del Gruppo Archeologico Dicomanese.
Il GAD nacque piu' di 50 anni fa, in seguito alla scoperta nel nostro paese di importanti referti che testimoniarono la sua origine etrusca.

È dalla passione di questi volontari, che nel 2008 fu possibile inaugurare a Dicomano, un Museo Archeologico comprensoriale, all'interno del Palazzo Comunale.
Il GAD , continua la propria opera di volontariato, si prende cura di questo gioiello per diversi anni.
Ad un certo punto, per motivi non noti, la Pubblica Amministrazione Dicomanese decidere di espellere il Gruppo Archeologico Dicomanese dalla gestione del Museo ( lasciando loro solo la cura degli scavi di Frascole), e lo affida ad una cooperativa.

Questo è il risultato: l'insegna sulle vetrate , che non è mai stata molto visibile, ora è tutta scortecciata e
illeggibile. L'orario di apertua (dalle 14 alle 19 di giovedì e domenica -sigh!) è indicato all'interno. Così , quando il Comune è chiuso non si può neanche leggere quando il museo è aperto..
Fuori, oltre a una scritta gialla indecorosa , non c'è una targa, non c'è niente che ricordi la presenza di questo gioiello.
In tutti questi anni non è stato posto né uno striscione ai due ingressi del paese, né una freccetta marrone che indichino la presenza di questo luogo che accoglie una importantissima testimonianza storica delle nostre origini .
Siamo un paese incapace di qualunque valorizzazione del bello, di ciò che potrebbe costituire attrazione turistica, insieme ai luoghi sacri , che ospitano opere d'arte belle ed importanti, oltre alla stessa toponomastica .

L'arte e la bellezza naturale dei nostri luoghi , abbandonati a sé stessi o devastati con progetti che rincorrono tendenze che non porteranno nessun vantaggio alla collettività , sono un'occasione perduta di arricchimento dell'anima e perché no, anche e soprattutto della nostra economia.
Lidia Giannelli

Lascia un commento
stai rispondendo a