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Il presidio dei Comitati di Firenze contro il P.o.c.

"Un colpo di grazia a Firenze e alla piana metropolitana". Ecco la loro opinione.

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera dei comitati che oggi pomeriggio, in concomitanza con il consiglio comunale si troveranno in Piazza della Signoria.
” Il nuovo P.O.C. di Firenze, reso pubblico solo da poco e presentato dal Sindaco e dalla sua Giunta come uno strumento capace di invertire la rotta di una città degradata dal turismo selvaggio, attraverso l’adozione di una serie di correttivi, in realtà appare una banale prosecuzione di vecchie logiche.
Consapevoli di questa vecchia impostazione, che non solo non risolve i tanti problemi esistenti, ma ne crea di nuovi per chi vive, lavora e studia, i comitati dell’area vasta fiorentina hanno deciso di prendere l’iniziativa e partire con una campagna di pubbliche assemblee e manifestazioni, a partire dal 17 aprile con un primo ritrovo in Piazza della Signoria, dalle ore 15 alle ore 17 in contemporanea allo svolgimento del Consiglio Comunale.

Due sono i minimi comuni denominatori di questo piano:
1. La totale mancanza di coinvolgimento, partecipazione e discussione vera (sulle scelte che si andavano mettendo in campo) della cittadinanza in spregio e violazione della legge regionale sul governo del territorio (LR 65/2014, artt. 36 e seguenti).

2. La totale mercificazione della città: nessun reale progetto di città pubblica, solo la ricerca dell’investitore privato per la realizzazione di ogni cosa. Il Comune? Un grande agente immobiliare. I motivi di preoccupazione sono molti, tra gli altri:

1) nessun ripensamento sulla tutela del patrimonio storico, del centro antico, in particolare sull’art.13 del Reg. Urb, che parifica la ristrutturazione edilizia al restauro, e che ha spianato la strada ai frazionamenti ed ai cambi di destinazione d’uso di una miriade di immobili, anche di grande pregio, per farne esercizi alberghieri e alloggi turistici;

2) Nessun ripensamento sul sistema dei trasporti pubblici: da una parte l’ex ATAF, completamente privatizzata, costantemente sotto organico, incapace di offrire un vero servizio; sul versante tranvie la realizzazione delle nuove linee va avanti, incurante delle conseguenze della scelta di un mezzo obsoleto scarsamente elastico e altamente impattante che rischia di peggiorare il già caotico traffico, con la distruzione di centinaia di alberature e con la mancanza di un progetto di interscambio con le linee ferroviarie per mettere in rete sia il centro che le periferie. A completare il caotico e distruttivo quadro infrastrutturale ci penseranno poi i lavori per il sotto attraversamento TAV: grande opera inutile che ciclicamente e anacronisticamente viene riproposta. Su tutto l’assenza di un reale Piano della Mobilità perché entrambe le opere sono state progettate dagli stessi soggetti che le realizzano.

3) nessuna politica pubblica diretta nel campo dell’edilizia pubblica (la cosiddetta edilizia sociale è un sottoprodotto residuale e transitorio delle trasformazioni private) e dei servizi sociali (scuola e cultura in particolare);

4) nessuna autentica “svolta green” in funzione di protezione dal degrado ambientale e dal cambiamento climatico. Il verde pubblico non solo non viene messo a sistema con quello privato, al fine di creare vere greenway cittadine, non solo non viene arricchito da un vero progetto di “forestazione urbana”, non solo non si prevede di ripristinarne la manutenzione e la cura attraverso la ricostruzione di un vero servizio giardinieri (la qual cosa ha permesso la sopravvivenza degli alberi maturi ancora presenti in città) ma si continua nella sua programmata distruzione, affiancata dalla progettazione di verde verticale, la cui fallacia è miseramente sotto gli occhi di tutti.

5) Piuttosto, le aree verdi superstiti sono destinate a cadere sotto una serie di progetti: a) Il Parco di San Salvi è attraversato da un’ordinaria strada di scorrimento urbano;
b) si realizza la Rosselli Pistoiese, un’arteria di penetrazione per grandi flussi, a ridosso del Parco delle Cascine, con tombamento in più punti dello storico canale del Macinante: uno dei superstiti corridoi ecologici che, in questo modo, scomparirà;
c) la “Campana verde del Campo di Marte” anziché rifiorire, con l’abbattimento delle recinzioni e l’ampliamento della sua pubblica fruibilità, scomparirà completamente sotto una colata di cemento, alto 2 piani, con tutta la “paccottiglia urbanistica” a cui siamo avvezzi da anni: alberghi, ristoranti, centri commerciali, centri congressi, negozi, ecc.
d) il Podere della Mattonaia a Gavinana, da secoli coltivato, è destinato a diventare un parcheggio (di proprietà privata), con conseguenze negative sulla salute pubblica e sulla sicurezza stradale.

6) Anche il sottosuolo del centro storico non sfugge alla logica della rendita e del consumo e potrebbe diventare un’enorme gruviera, traforato dallo scavo di varie tipologie di parcheggi sotterranei. Infatti, oltre alla costruzione di un parcheggio pubblico interrato meccanizzato di 150 posti in Piazza del Cestello, già oggetto di motivata contestazione in Oltrarno, il Q 1 -nell’espressione di parere sul POC - ha proposto di inserire in area UNESCO anche la possibilità di scavarvi una ventina di parcheggi interrati pertinenziali, con buona pace delle fragilità idrogeologica del sottosuolo della ‘città storica’ sopra edificata.

7) Questo “modello di città” condiziona e subordina ai suoi imperativi l’intera area metropolitana, in particolare i comuni della “Piana Fiorentina”. bloccando l’indispensabile ricostruzione dell’ecosistema metropolitano. Azzera le prospettive di rigenerazione, realizzabili solo grazie al Parco Agroecologico della Piana, spingendo in favore di un nuovo Aeroporto, insostenibile per consumo di suolo, aumento dell’inquinamento atmosferico e per l’abnorme crescita di traffico aereo e automobilistico ad esso collegato. Ai Comuni della Piana il destino di diventare, sempre più, i “dormitori” di Firenze, favorendo l’espansione edilizia per usi abitativi, logistici, commerciali, ecc…

Prime Adesioni:
AlterPiana Firenze-Prato-Pistoia
Comitato No Tunnel Tav
Comitato Palomar Comitato
Vitabilità Campo Marte
Comitato per la Tutela degli Alberi Sesto F.no
Coordinamento 20 Gennaio
talia Nostra
Manoiquandosidorme
Presidio No Inceneritori
No Aeroporto
Salva Podere Mattonaia
Salvare San Salvi
San Salvi Chi Può

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