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Il 'prof.' Beltrame (al Giotto Ulivi) in mostra a Impruneta

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Il 'prof.' Beltrame (al Giotto Ulivi) in mostra a Impruneta Il 'prof.' Beltrame (al Giotto Ulivi) in mostra a Impruneta © n.c.
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Con grande soddisfazione portiamo a conoscenza a tutti gli amanti d’arte e di pittura che il Prof. Giampaolo Beltrame ( conosciutissimo a Borgo San Lorenzo e nel Mugello per essere stato per diversi anni docente  al  Liceo “Giotto Ulivi”, inaugurerà una sua mostra personale sabato prossimo 16 marzo 2013  (ore 17), presso la Galleria d’arte I.A.C. - Impruneta Arte Contemporanea – in via della Croce, 41 dal titolo “ Evanescenze opere dal 1970 al 1989”, con presentazione critica della Prof.ssa Sonia Salsi. La mostrsa che hga il patrocinio del comune dell’Impruneta si chiuderà il 30 marzo e potrà essere visitata dal martedi aòòa domenica dalle ore 16 alle ore 19.  Organizzazione:  Ass. Culturale  Art-Art: Direzione artistica a cura di Fiorella Noci;  allestimento a cura di Patrizia Sabell; Ufficio stampa: Associazione Art-Art www.artartimpruneta.it        [email protected]. Sergreteria 339-7854375; [email protected] Presidente Loredana Rizzetto 333-7405522       [email protected].

Con molto piacere ecco una nota critica della Prof.ssa Sonia Salsi. “ - Capita che le grandi scoperte nascano dal caso: una mela che cade, una muffa su un vetrino e si accende la lampadina della scoperta scientifica.E capita anche nel mondo dell'Arte, ma... bisogna essere GIAMPAOLO BELTRAME per intravedere nuove forme espressive in un disegno sciupato da una macchia che mescola e deforma i colori! Bisogna essere da sempre interessati all'Arte, nascere- si può dire- col pennello in mano e frequentare la Galleria degli Uffizi fino dall'età di sei anni, come Beltrame ci racconta durante una brillantissima conversazione. Bisogna ispirarsi ai grandi maestri, suggerimento che Beltrame ascoltò, giovinetto, da Walter Lazzaro e che confermò la sua naturale e già ampiamente sperimentata vocazione, consolidata poi da studi di Scenografia all'Accademia di Firenze. Una copia della Gioconda eseguita ad olio a quattordici anni d'età è già una evidente prova dell'alto livello nella padronanza delle tecniche pittoriche, approfondito nel corso degli anni attraverso lo studio e la frequentazione dei maggiori artisti e delle più importanti correnti pittoriche europee.  Finché si arriva alla famosa macchia: Beltrame non solo non buttò via il suo disegno, ufficialmente rovinato dal fortunoso incidente, ma cominciò ad esplorarne un significato che andava oltre la bella immagine sciupata e che muoveva proprio da quell'impasto indecifrabile di colori aggrovigliati dal caso, che furono “guidati” a nuove forme, a nuove immagini. Ed ecco le “Evanescenze”: immagini, rigorosamente figurative, di pensieri che si aggrovigliano, che si dispiegano l'uno dall'altro per rimandi logici ed illogici, per accostamenti e contrapposizioni mentali. Non afferrabili nelle coordinate del tempo e dello spazio, eppure leggibili attraverso le dimensioni del Tempo e dello Spazio in un ininterrotto fluire tra l'uno e l'altro.Queste immagini possono dirsi il correlativo oggettivo di un discorso che, nella forma letteraria, può essere accostato al flusso di coscienza che si sdipana nelle pagine di Joyce: niente punteggiatura, le parole si accavallano e si dispiegano in grumi di pensieri che scardinano il tempo della narrazione e lo spazio dei ricordi. Così le “Evanescenze” di Beltrame: tutte le tecniche, salvo quella ad olio, vi sono dispiegate: pastello, china, acquerello, pennarello...  E i pensieri prendono forma nel loro fluire delle immagini l'una dall'altra, l'una sull'altra, attraverso un sapiente uso di colori bagnati e “rimodellati” da asciutti. Sono immagini dense di contenuto, che si dispiegano in sequenze sotto un titolo unitario, quali la serie de “La fame nel mondo”,  “Maternità”, “Africa”. Sono immagini belle eleganti, muovono ciascuna da un criterio di verisimiglianza e di misura razionale. E si espandono in un significato artistico che travalica la pur nobile altezza d'ingegno di ciascuna, in un continuo arricchimento di significato dal corrispondersi le une con le altre, dallo scaturire le une dalle altre. Evanescenze che non sono evanescenti evasioni oniriche, fughe dalla realtà, ma esortazioni a una visione critica e consapevole della realtà. Questa Personale ripercorre quasi vent'anni dell'opera pittorica di Beltrame che - dopo una pausa- ha ripreso questa tecnica, della quale a buon diritto va definito l'inventore, approfondendola con  “sperimentazioni in corso” che saranno una sorpresa per il prossimo futuro!-“.
I nostri migliori auguri al carissimo amico Giampaolo Beròltrale nel ricordo delle sue belle mostre personali alla Galleria d’Arte La Medicea di Borgo San Lorenzo dove ottenne sempre un  grande successo di critica e di pubblico, così come lo sarà – e ne siamo estremamente certi -- anche all’Impruneta. Foto 1 (in alto): Ottobre 2012 - Giampaolo Beltrame al centro, durante l’inaugurazione della mostra al Gruppo Donatello con a sinistra il presidente del Quartiere Due, il prof. Viggiano e i pittori Bandelli, Lapi e Oliveti. Foto 2 (qui sopra): La locandina della Mostra di Giampaolo Beltrame all’Impruneta Foto 3 (qui sopra): Maggio 2012 - Mostra di Giampaolo Beltrame, a destra, al Centro Artistico di Signa, con l’assessore alla cultura Giampiero Fossi, durante il taglio inaugurale. Foto 4 (qui sopra): Maggio 1974. Una immagine ….giovanile di Giampaolo Beltrame durante una sua mostra personale alla Galleria d’arte La Medicea di Borgo San Lorenzo con Virgilio Fabbri corrispondente de La Nazione da San Piero a Sieve e sul dietro si riconosce il Maestro Beniamino Banami. 

 

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