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Kata. Blitz dei Ros nei garage di via Boccherini

La voce, poi smentita di un uomo sudamericano portato in Caserma come persona informata dei fatti.

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Kata Kata © nc
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Indagini senza interruzioni a Firenze per imboccare la pista giusta e trovare Kata, la piccola peruviana di 5 anni scomparsa il 10 giugno, ormai una settimana fa. La procura è al lavoro sulle dichiarazioni dei genitori della piccola messe a verbale ieri nell'ufficio del sostituto Christine von Borries.

Che qualcosa di grosso si sta muovendo è stato confermato dal blitz di questo pomeriggio nell'hotel dei disperati dei Ros. 
Si sono "scomodati" anche gli uomini che hanno catturato Messina Denaro per ritrovare la piccola Kata.
I Ros sono entrati con due veicoli nel cortile adiacente all'Astor, sembra per una nuova perlustrazione di spazi già esaminati e che vengono rivisti. Secondo quanto si apprende, l'attenzione è concentrata su un garage in particolare.

Il magistrato, ascoltando i genitori della bimba, ha puntato a fissare dei punti fermi da portare sotto riscontro investigativo e al riparo da comprensibili fattori emotivi come hanno già dimostrato i loro gesti di autolesionismo quando hanno ingerito prodotti chimici nei giorni scorsi.
Le loro affermazioni, peraltro anticipate in pubblico, su liti e dissidi per l'occupazione abusiva delle stanze dell'ex albergo, vengono confrontate con il contesto.
Gli investigatori dei Carabinieri stanno ricostruendo il racket degli affitti e chi ne sarebbero i gestori.

Anche i sospetti dei genitori su chi possa aver ordito il sequestro della bimba sono stati messi nero su bianco.
Forse anche per questo motivo - per evitare tensioni nell'ex Astor - la coppia, l'altro figlio e il resto dei parenti sono stati portati in un alloggio diverso a cura dei servizi sociali. La famiglia ha cambiato anche l'assistenza legale. Ora ci sono due nuovi avvocati che seguono i genitori.

La mattina invece gli investigatori dei carabinieri hanno accompagnato, dall'ex hotel agli uffici della procura di Firenze, due donne, tra i tanti che occupano abusivamente la struttura, una delle quali in diretta ieri a una trasmissione televisiva a precisa domanda dell'intervistatore ha risposto di essere lei la rumena da molti additata come "la capa" dell'Astor.
Le due però sono rientrate all'Astor poche ore dopo essere state ascoltate dagli inquirenti come persone informate sui fatti in relazione ad alcuni aspetti della vicenda.

Sempre oggi la procura di Firenze ha nominato come consulente un genetista dell'Istituto di medicina legale di Careggi, Ugo Ricci, incaricato di estrapolare il Dna dallo spazzolino da denti e anche da un pettine di Kata, oggetti prelevati dal servizio scientifico dell'Arma nel sopralluogo di giovedì.
Ricci è esperto noto anche per aver lavorato sui riscontri relativi all''omicidio della psichiatria Barbara Capovani a Pisa e in precedenza per essersi occupato del caso dei resti umani nelle valigie dando conferma che erano i corpi distrutti di Shpetim e Teuta Pasho, marito e moglie di 54 e 52 anni, scomparsi dal 2015.

La sensazione però è che si sia davanti a una svolta e che qualcoisa di grosso stia per succedere...

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