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L'alloggio popolare ancora assegnato all'assassino di Irene Focardi?

Nonostante la domanda di attualità del 3 ottobre scorso e la risposta dell'Assessore Albanese tutto è fermo.

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2018, la posa del cippo e delle magnolie in ricordo di Irene Focardi 2018, la posa del cippo e delle magnolie in ricordo di Irene Focardi © ufficio stampa comune di Firenze
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Firenze che nei giorni scorsi si è incensata per essere al terzo posto fra le città italiane dove si vive meglio secondo la 33ma edizione dell'indagine sulla qualità della vita del Sole 24 Ore dimentica però che c'è chi vorrebbe vivere, avendone diritto, in una casa popolare e non può.
Se rasenta il paradosso la pluriennale vicenda degli 11 rinvii e gli anni di ritardo nell'assegnazione delle case di via Torre degli Agli di cui spesso vi abbiamo parlato (leggi qui) indigna la vicenda dell'assassino di Irene Focardi che a due anni dalla condanna definitiva all'ergastolo risulta ancora intestatario di un alloggio popolare a Le Piagge.

La segnalazione è arrivata direttamente dai "vicini di casa" esterrefatti ed ha coinvolto anche Sunia che ha fatto presente al Corriere Fiorentino che il caso non è isolato (oltre 800 gli appartamenti popolari sfitti perché in attesa di ristrutturazione) ma che sicuramente è il più eclatante.

Era il 3 ottobre scorso quando i consiglieri comunali Roberto De Blasi e Lorenzo Masi interrogarono sulla vicenda l'Assessore Albanese ricordando che il comune di Firenze stava dormendo sonni profondi sulla questione in virtù del fatto che la Regione Toscana con la legge n. 2 del gennaio del 2019 sull’edilizia residenziale pubblica stabilisce in maniera inequivocabile non solo che "gli alloggi popolari non possono essere assegnati ai condannati a più di cinque anni di pena ma anche che il Comune è tenuto ad avviare il procedimento di decadenza di assegnazione di un alloggio nel caso in cui l’assegnatario abbia una condanna definitiva per violenza e maltrattamenti”.

L’assessora alla casa Benedetta Albanese, nella seduta del Consiglio Comunale corse ai ripari dicendo che gli uffici "stanno provvedendo per avviare il procedimento di decadenza dell’assegnazione”. 
Una risposta che ha fatto sorgere molte perplessità sull'operato dei suoi uffici perché l'assassino della Focardi è stato condannato in via definitiva come sottolineato da più di due anni e se non c'era una segnalazione dei vicini alla stampa tutto rimaneva cristallizzato con buona pace della mamma di Irene che peraltro abita in zona e oltre al lutto deve subire questa beffa?

“Sarà nostro impegno vigilare affinché l’alloggio in questione sia tolto in tempi brevissimi all’attuale assegnatario e affidato ad altro nucleo familiare in attesa” fu la risposta dell'Assessora.

Ma da quella risposta sono passati ulteriori due mesi e non ci risulta che si sia ancora provveduto in merito.
La speranza è che siamo noi a sbagliare perché la vicenda sarebbe davvero pazzesca.

La stessa amministrazione che nel 2018 pose in ricordo di Irene un cippo e tre magnolie (suo fiore preferito) con tanto di cerimonia ufficiale con Gonfalone e due Assessore presenti oggi la dimentica lasciando la casa popolare al suo assassino.

 

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