OK!Firenze

La Misericordia di Settignano fondata dal padre di Michelangelo ritrova i volontari

I confratelli: “Dalla nascita come associazione di scalpellini nel 1470 all’impegno a Campi dopo l’alluvione”.

Abbonati subito
  • 265
Un volontario in azione a Campi Bisenzio Un volontario in azione a Campi Bisenzio © Misericordia di Settignano
Font +:
Stampa Commenta

“La nostra Misericordia è una delle più antiche d’Italia: nasce infatti nel lontano 1470 come confraternita religiosa e professionale degli scalpellini, in anni, quelli del Rinascimento, in cui Settignano era uno dei centri dell’arte toscana. L’associazione si chiamava Compagnia di Santa Lucia e della Santissima Trinità, e fin dai suoi inizi svolse opera di carità e di solidarietà verso il popolo di Settignano. L’atto di fondazione della Confraternita fu redatto da Ludovico Buonarroti, padre del grande Michelangelo Buonarroti, che visse a Settignano negli anni della propria infanzia”.

Così i confratelli raccontano la storia della Misericordia di Settignano, che fa parte del Coordinamento delle Misericordie dell’area Fiorentina e opera sul proprio territorio e a Coverciano. 

“La nostra Misericordia, in 553 anni di storia, ha collaborato molto spesso con la città di Firenze – spiegano dalla Confraternita. Come nel 1944, quando la guerra passò da Firenze, e i tedeschi in ritirata confiscarono tutte le ambulanze a motore. A Settignano si ritrovò un vecchio cataletto con le ruote, un carretto antico a trazione umana, che fu utilizzato per fare i servizi di trasporto a Firenze in questa situazione di grave difficoltà. Siamo intervenuti anche durante l’alluvione del 1966, quando la nostra ambulanza e le nostre forze furono messe a disposizione per la sede di Piazza del Duomo completamente allagata”.

“Purtroppo durante la pandemia abbiamo avuto un calo drastico dei volontari e questo ha inciso sulle attività – concludono dalla Confraternita – ma abbiamo un gruppo di Protezione Civile che è intervenuto anche in occasione della recente alluvione a Campi Bisenzio, aiutando a svuotare case e cantine con le pompe idrovore. Il gruppo ha operato anche al confine con l’Ucraina, andando a portare beni ai rifugiati. Inoltre ci stiamo dedicando ai trasporti sociali o di natura sanitaria, per cui la richiesta è fortemente in aumento: trasporto di persone anziane o con disabilità, persone con fragilità sociale o sanitaria. Fortunatamente i volontari stanno tornando, e nel 2024 ripartirà il servizio di ambulanza ordinaria”.

 

Lascia un commento
stai rispondendo a