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Morto Antonio Paolucci, uno dei massimi esperti d'arte

Già Ministro dei Beni Culturali e direttore degli Uffizi. Il cordoglio di Firenze e del mondo dell'arte.

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Antonio Paolucci Antonio Paolucci © Sailko, CC BY 3.0 , via Wikimedia Commons
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E' morto nella notte a Firenze Antonio Paolucci: tra i più stimati storici ed esperti d'arte italiani, è stato soprintendente del Polo museale di Firenze, ministro per i Beni culturali durante il governo Dini e anche direttore dei Musei Vaticani.
La notizia la comunica l'agenzia Ansa che sottolinea come Paolucci era originario di Rimini, dove era nato il 19 settembre 1939: allievo di Roberto Longhi, era entrato nell'amministrazione dei beni culturali nel 1969.
Paolucci cominciò la sua carriera nel mondo delle belle arti vincendo il concorso come ispettore nella Soprintendenza fiorentina nel 1969. Ha esercitato il ruolo di sovrintendente anche a Venezia, Verona, Mantova.
Durante il periodo alla Soprintendenza a Firenze, dovette occuparsi dello spinoso caso dei danneggiamenti alle Gallerie degli Uffizi dopo l'attentato mafioso ai Georgofili nel 1993.
Con l'istituzione dei poli speciali, nel 2002 Paolucci viene nominato soprintendente del Polo museale fiorentino e nel 2004 diviene anche direttore regionale per i beni storici, artistici e paesaggistici della Toscana.
Nel 1997, dopo il terremoto in Umbria e nelle Marche, fu anche nominato commissario straordinario per il restauro della basilica di San Francesco ad Assisi colpita dal terremoto.

“Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Antonio Paolucci, studioso e storico di primissimo piano, uomo delle istituzioni, intellettuale raffinato. Firenze perde una delle sue figure più autorevoli”. Così il sindaco Dario Nardella commenta la scomparsa di Paolucci. “Paolucci - continua il sindaco - nel ruolo di Ministro nel Governo Dini ha dato lustro a Firenze e all’Italia. Ha guidato egregiamente il Polo museale fiorentino e da sovrintendente ha fatto parte della giuria internazionale che ha assegnato a Isozaki il progetto di uscita degli Uffizi. Fino a quando è stato possibile Paolucci non ha mai fatto mancare la sua voce, anche critica, sulle principali vicende culturali italiane. Una voce sempre riconoscibile, lucida, mai banale, che ora ci mancherà”. “Alla famiglia giungano le condoglianze dell’intera amministrazione e mie personali” conclude Nardella.

Il cordoglio arriva anche dall'ex direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, adesso alla guida del Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli: "La scomparsa di Antonio Paolucci crea un grande vuoto nel mondo della cultura. Profondissimo conoscitore della storia dell'arte, museologo di fama mondiale, colpiva per la cristallina chiarezza del suo pensiero. Era questa la chiave della sua capacità di comunicare a tutti pensieri altissimi e concetti complessi, rendendoli accessibili - aggiunge Schmidt -. E della grande umanità con cui ha saputo guidare e ispirare i colleghi nel loro lavoro, me incluso. È stato per me un onore poter sempre contare sui suoi consigli e sul suo esempio".

"Stanotte ci ha lasciato un uomo di Stato ed uno dei più significativi studiosi italiani degli ultimi decenni, con doti di eloquio e scrittura impareggiabili e un naturale talento nel diffondere il sapere. Non solo: Antonio Paolucci possedeva la capacità di governare l'arte e il suo mondo, di soprintendere ai suoi delicatissimi equilibri.
Da ministro e a capo dei Beni Culturali fiorentini è stato la guida, per tanti anni, del sistema della tutela, dunque la sua scomparsa è una perdita incolmabile. Le Gallerie degli Uffizi, che annoverano numerosi dipendenti cresciuti alla sua ombra, si stringono alla famiglia nel cordoglio. In suo onore, l'Auditorium del museo dove tante volte ha incantato le persone con le sue parole, porterà il suo nome, mentre la sua eredità intellettuale sarà di scientifica ispirazione".
Così il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde sulla scomparsa di Antonio Paolucci.
 

“E' morto un grande fiorentino, un uomo di cultura di livello nazionale e internazionale, che non dimenticheremo per quanto alto è stato il suo impegno culturale e politico. Una personalità unica, che affiancava all’amore per l’arte e alla raffinatezza intellettuale, un senso civico straordinario” Così il presidente Eugenio Giani esprime il suo profondo cordoglio per la morte dello storico dell'arte Antonio Paulucci  morto ieri a Firenze. E’ stato ministro per i Beni culturali nel governo Dini, direttore dei Musei Vaticani e soprintendente polo museale fiorentino.

“Sono profondamente legato ad Antonio Paolucci – ha detto il Presidente della Toscana Eugenio Giani-, lo ricordo fin dal momento in cui insieme abbiamo vissuto l’esperienza del Consiglio comunale a Firenze; lui il massimo esperto di beni culturali, amante della bellezza e della sua salvaguardia.
Proprio per le sue grandi capacità – ha sottolineato il presidente della Regione- , ebbe l’incarico, dopo essere stato per un breve e significativo periodo ministro dei Beni culturali, di direttore dei Musei Vaticani. Lo ricordo nelle nostre chiacchierate, nell’ammirazione che io provavo per lui, ma anche nella stima che mi manifestava  quando organizzavamo insieme le mostre”. Giani ha ricordato l’amore di Paolucci per i colli fiorentini, l’importanza di salvaguardarli. Quando si sviluppò il dibattito sul piano regolatore Vittorini, nel 93, ricordo il suo intervento straordinario, quando si soffermò sulla bellezza dei colli. E quando si parlava degli interventi sul Mugnone, Paolucci volava alto, descivendoci in un discorso epico, quello che era il Mugnone delle novelle di Decamerone di Boccaccio. Alla famiglia giungano le condoglianze, mie personali e di tutta la Toscana”

 

 

 

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