Medici di famiglia © FABU
Quando nel 1978 la Legge 833 istituì il Servizio Sanitario Nazionale, come espressione massima dell'efficienza e della garanzia del Welfare in tema di salute, tutti si erano illusi che ormai essere curati dallo Stato sarebbe stata una conquista definitiva ed eterna. I politici di allora, tutti tronfi, dichiararono: “la salute, con la 833, in l'Italia diventa un diritto sacro, inviolabile e universalistico. Ovvero, tutti, ma proprio tutti, dal ricco al povero, hanno diritto a farsi curare, gratis, dallo Stato”.
Dal ricco al povero? Eh, sì.
Peccato che il “ricco” abbia iniziato a farsi curare gratis, poi sia passato alle prolifiche conoscenze a livello politico che gli hanno garantito affari e lauti guadagni con la sanità (appalti, favori, clientele). Queste amicizie, in campo politico, hanno permesso (sempre al ricco) di “saltare” la fila al Pronto Soccorso, in ambulatorio e magari pure in farmacia, attraverso un circolo (vizioso per noi, virtuoso per “loro”) che coinvolgeva, in campo sanitario, affari, clientele, ruberie di vario genere, sprechi camuffati da investimenti e mazzette camuffate da “preziose consulenze”. Così la nostra povera sanità ha finito per arricchire chi era già ricco e che, grazie al sistema sanitario universalistico, ha potuto curarsi gratis. Il povero è rimasto lì, ad attendere diligentemente il proprio turno in ambulatorio senza fiatare, vedendosi passare indebitamente davanti i furbi, i ricchi e gli approfittatori. Il povero è stato curato male, perché tanto non ha “voce”, è socialmente afono. Quindi, anche se si lamenta, nessuno lo sente.
Nel frattempo il malaffare ha azzerato le casse della sanità e, in una sanità che funziona sempre peggio, il povero, dal ricco, si sente dire: “gli ospedali pubblici ormai non curano più, bisogna rivolgersi alla sanità privata. Costa tanti soldi? Cosa vuoi che sia, di fronte alla salute non fare il taccagno e tira fuori il portafoglio!!”.
Così quella Legge 833 si è trasformata nella Legge 883, anzi, degli 883. Ricordate la canzone, “Nord Sud Ovest Est” ? In Italia, da Nord a Sud e da Ovest ad Est, la salute non è più un diritto.
