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Nardella e sicurezza: “Piantedosi pensi anche a città come Firenze, non solo alle metropoli”

L’ex sindaco: “Con il nuovo Ddl il governo ha aperto una fabbrica di reati che porterà consenso ma non risultati”. La replica dell'euro parlmamentare Torselli.

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Dario Nardella Dario Nardella © Facebook
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Non è certo un ben arrivato a Firenze quello dell'ex sindaco al Ministro dell'Interno Piantedosi che oggi sarà a Firenze.
“Il ministro Piantedosi ha fatto dei passi non insignificanti a favore delle grandi città metropolitane come Milano, Roma, Napoli, e invece è chiamato a dare risposte anche sulle città cosiddette medie o medio grandi, come Firenze per l’appunto, che rischia di essere né carne né pesce”.
Queste le polemiche dichiarazioni rilasciate dall' ex primo cittadino e ora euro parllamentare Dario Nardella ai microfoni di Controradio a poche ore dall’arrivo in città del titolare del Viminale che parteciperà alla riunione del Cosp in prefettura. 

“Mancano, come dicono i sindacati circa 25 mila unità tra poliziotti e carabinieri - e ha aggiunto Nardella - non c’è un tema Firenze, c’è un tema sicurezza in Italia che si lega anche all'immigrazione illegale che il governo non sta minimamente affrontando. Bisogna superare la legge Bossi Fini, regolarizzare molti giovani immigrati che possono essere utili al mondo del lavoro ed evitare che finiscano nel giro della criminalità”.

Nardella ai colleghi di Controradio ha detto la sua anche sulla recente classifica del Sole 24Ore che vede Firenze sul podio per le denunce e che da ex sindaco lo coinvolge.
Si tratta di numeri ingigantiti dall’enorme presenza turistica afferma con certezza: “Firenze presenta un dato sproporzionato sulle denunce, perché abbiamo 400 mila abitanti ma 14 milioni di turisti all’anno”, dopo aver ricordato che “la sicurezza è l’ultimo anello di una catena che va affrontata dall'inizio. Se non c'è un supporto vero dello Stato le città e i sindaci rimangono abbandonati a se stessi”.

Nel corso dell’intervista, l’europarlamentare dem ha criticato le misure previste dal Ddl Sicurezza e attacca il Governo: “Hanno messo nuovi reati, come quello di resistenza nelle carceri, quando la situazione nelle carceri è esplosiva non per la pericolosità dei detenuti. Ed è stato introdotto il reato di aggressione al personale medico sanitario, ma mancano 80 mila tra medici e infermieri in questo Paese. Io temo che questa fabbrica di reati aperta dal Governo serva solo per raccogliere un po’ di consenso ma ahimé non porterà ad alcun risultato”.

Tra gli argomenti trattati, anche la corsa alle Regionali del 2025, con qualche fibrillazione nel (potenziale) campo allargato per il bis di Eugenio Giani: “Noi non possiamo dividerci quando ancora dobbiamo partire. C’è un percorso sui temi. Se poi sui temi maturano divisioni, almeno ci sarà modo di spiegarlo ai cittadini perché facciamo delle scelte”.

“Abbiamo un presidente di Regione, ha fatto un solo mandato, è naturale che possa aspettarsi di fare un secondo mandato. Non mi pare una lesa maestà. Apriamo un confronto ma che sia costruttivo. Non bisogna arrivare per inerzia alle cose, bisogna arrivarci compiendo dei passi. Mettiamoci a sedere invece di discutere sul posto che vuoi prendere. Discutiamo delle cose che servono ai cittadini”.

"Le dichiarazioni di Nardella sulle misure adottate dal governo per migliorare la sicurezza in Italia sono soltanto un tentativo maldestro di distogliere l'attenzione dai disastri amministrativi e sociali che la sinistra ha creato quando è stata al governo”, ha dichiarato Francesco Torselli, Eurodeputato FDI-ECR.
”Difendere gli agenti di Polizia Penitenziaria non significa negare che esista un problema carcere. Difendere medici e infermieri dalle aggressioni, non significa negare che la sanità possa e debba essere migliorata.
Difendere chi ha diritto ad una casa da chi pensa sia più facile occuparne una con la forza, non significa negare l’esistenza dell’emergenza abitativa.
Se poi Nardella ha nella manica la soluzione a tutti i problemi, avrebbe potuto suggerirla a chi ha fatto il Sindaco di Firenze negli ultimi 10 anni, visto che la situazione della sicurezza è sotto gli occhi di tutti: la criminalità a Firenze è aumentata del 12% nell'ultimo anno, i reati contro il patrimonio del 15%, e le condizioni di sicurezza nelle aree più critiche della città, come il Parco delle Cascine, restano inaccettabili”
ha concluso Torselli.

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