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Dal rione Santa Lucia al palio di San Lorenzo. Il ricordo di Leonardo Ubaldi

Perché questo! Perché Leonardo, unitamente allo scrivente di queste note ed a un gruppetto ristretto di amici, fu uno dei...

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Sul palco dei cantanti con Leonardo a sinistra  e Alfredo Mattioli Sul palco dei cantanti con Leonardo a sinistra e Alfredo Mattioli © Aldo Giovannini
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Giovedì scorso, 24 luglio 2025, con il corteo nel centro storico di Borgo San Lorenzo dei rioni partecipanti al “Palio di San Lorenzo” in occasione delle festività del Santo Patrono, come scriviamo in altra pagina del giornale, il nostro ricordo è andato a ritroso nel tempo, quando un pomeriggio del 10 agosto del 1999 ci lasciò per sempre il caro e indimenticabile Leonardo “Leo” Ubaldi.

Perché questo! Perché Leonardo, unitamente allo scrivente di queste note ed a un gruppetto ristretto di amici, fu uno dei propulsori delle rievocazioni delle feste rionali, iniziando dallo storico Rione (giallo) di Santa Lucia, così denominato per la presenza nel ‘400 di un piccolo convento di suore della Congregazione di Santa Lucia allo Stale, sopra Barberino di Mugello, dove era la sede conventuale.

Scritto questo breve preambolo, la festa, seguita poi dal rione (biancorosso) del Ponterosso, ebbe vita circa 15 anni, fra canti, musica, mostre, fiori, dipinti, folclore e tanto altro. Il caro Leo aveva ideato, con uno straordinario successo, la gara dei “dilettanti allo sbaraglio”, cioè cantanti amatoriali che si esibivano nella piazzetta, dove una giuria prettamente popolare sceglieva il vincitore.

Come non ricordare che due ore prima dell’evento la piazzetta era talmente gremita, che la famiglia Mazzocchi apriva la grande terrazza del loro palazzo, ospitando altrettanti spettatori.

Leonardo era instancabile, ma non solo per la festa rionale, ma come DJ a Radio Mugello, alle Feste del Teen Club e all’Auditorium del “Giotto Ulivi”, al Centro Giovanile del Mugello, riportando agli antichi splendori il Carnevale Mugellano dei Ragazzi (suo figlio Matteo è l’attuale presidente; che bello questa continuità!). Insomma, per il paese si faceva in quattro!!

Chissà come sarebbe stato felice essere nel mezzo a tantissimi giovani che con entusiasmo (basta partecipare, come diceva De Courbertin) fanno gruppo per il “Palio di San Lorenzo”.

Non ti abbiamo dimenticato, caro Leo, anzi ogni tanto veniamo solitari a renderti omaggio in quel piccolo camposanto di San Giovanni Maggiore, dove riposi accanto al babbo Nello e alla mamma Marisa.

Nel secondo ‘900, hai lasciato una pietra miliare per come si vuole bene al paese natio.

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