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Del Re e Paolieri (Firenze Democratica): "Restyling stadio: contraddizioni tra le dichiarazioni di politica e tecnici

L'ex assessora all'urbanistica punta il dito e deposita una mozione sullo scaricabarile di Palazzo Vecchio.

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Lo stadio Franchi Lo stadio Franchi © per gentile concessione di Jacopo Bianchi
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Non convincono le giustificazioni e le scuse dell'amministrazione fiorentina, sia negli amministratori che nei tecnici sulla vicenda stadio neanche l'ex super assessora Cecilia Del Re.
Non una a caso, ma una che conosce molto bene, avendole vissute dall'interno della Giunta, le vicende urbanistiche della città. Una che se un giorno si decidesse "a vuotare il sacco" avrebbe molto da dirci anche sulle altre vicende urbanistiche che stanno stuprando Firenze. Dal cubo nero dell'ex comunale al pericolosissimo sbancamento della collina delle Rovinate.

La capogruppo di Firenze Democratica ( che non ha firmato il documento di sfiducia sulla vicenda insieme alle altre opposizioni del Salone dei Duecento), Cecilia Del Re, e la vice-presidente di Firenze Democratica, Francesca Paolieri affermano.

“L'Amministrazione, in risposta ai question time dei consiglieri Chelli e Sabatini, ha nuovamente giustificato il ritardo nella conclusione dei lavori della nuova curva Fiesole con le "particolari ed impreviste caratteristiche del sottosuolo dell'area di Campo di Marte", il che avrebbe comportato un ritardo di 8 mesi nella posa dei pali a sostegno della nuova curva.
Sennonché, tanto impreviste non dovevano essere le caratteristiche del sottosuolo, posto che sono numerosi i dati del sottosuolo della zona del Campo di Marte, ampiamente studiato anche grazie ai lavori tav, e poi anche dalla passata amministrazione quando approvammo la carta della microzonazione sismica di Firenze.

Ci chiediamo come mai la Sindaca, o chi per Lei, abbia omesso di considerare ciò che sicuramente evidenziava la relazione geologica, e come mai l'Ing. Luca Buzzoni, direttore tecnico di ARUP, in un'intervista a La Nazione, abbia infatti affermato poi il contrario, ovvero che "le caratteristiche del terreno erano note", ma che "l'incertezza sull'area di cantiere ha rallentato l'approvvigionamento delle macchine".

Le parole dell'Ing. Buzzoni, che ha dunque individuato le responsabilità dei ritardi nella compresenza di cantiere e partite impongono un interrogativo: ma quando, a dicembre 2024, Sindaca e giunta comunicarono -urbi et orbi- che la Fiorentina avrebbe continuato a giocare al Franchi durante i lavori, e che, ciò nonostante, per il centenario la nuova curva sarebbe stata pronta, sapevano che le due cose non potevano stare insieme?
Chi non ascolta chi? E perchè dell'amministrazione comunale nessuno parla e si lascia intervistare Arup, quando in seno alla medesima è stato creato anche un ufficio dirigenziale ad hoc per le grandi opere, compreso lo stadio? Auspichiamo che questo modo di lavorare cambi in futuro, e soprattutto ci auguriamo e chiederemo un approfondimento dello stato dell’arte dei lavori nelle commissioni competenti, come da tempo veniva d’altronde richiesto dalle minoranze, oltre a chiedere chiarezza sull’applicazione delle penali contrattuali per il ritardo nella chiusura del primo lotto con una interrogazione che abbiamo depositato”. 

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