OK!Firenze

Una mattinata a Sant'Ambrogio dopo l'aggressione

Almeno venti questuanti, alcuni anche molesti fra i banchi del mercato fra paura e senso di disagio. Ecco la nostra giornata dentro e fuori il mercato

  • 545
il mercato di Sant'Ambrogio il mercato di Sant'Ambrogio © Street View
Font +:
Stampa Commenta

Il mercato e il quartiere di Sant'Ambrogio sono tornati molto caldi negli ultimi giorni e non solo meteorologicamente parlando. Come se non bastasse il ritorno della movida molesta e dopo l'aggressione della scorsa settimana a un ambulante di cui vi abbiamo dato notizia in esclusiva siamo andati a passare una giornata al mercato mescolati fra i normali fruitori del mercato perché da cronisti volevamo toccare con mano la realtà.

Abbiamo provato disagio. I banchi esterni che a causa della prevenzione per il contenimento della pandemia sono stati spalmati anche a fianco del mercato delle pulci in Piazza Annigoni erano frequentati. Nello spazio non alimentare i fiorentini non mancavano ad aggirarsi fra i banchi e tutti rispettosi e attenti alle regole di igienizzante e guanti.
Nello spazio alimentare una fettuccia bianco rossa ben organizza il flusso di accesso ai banchi di frutta e verdura ma in ogni spazio possibile il disagio c'è forte perché ovunque sono frotte di questuanti spesso molesti e comunque fastidiosi per anziani fragili e impauriti dalla pandemia.

"Tutti i giorni è così e anzi, dopo la pandemia la situazione è peggiorata - racconta un ambulante - è difficile far rispettare a queste persone anche le più elementari regole e se ti provi a dire qualcosa va a finire come l'altro giorno... Ci sentiamo abbandonati e in balia di mendicanti, spacciatori e nullafacenti di ogni tipo. Ho scritto a molti assessori ma non si vede nessuno, perché non ci mandano i vigili? Perché di noi si occupano solo in campagna elettorale?".

Allarga le braccia la signora di un banco alimentare "Duriamo fatica tutti i giorni a lavorare per mettere insieme il pranzo con la cena. La situazione sappiamo tutti qual'è; anche mia figlia adesso non sta lavorando ma non va a chiedere soldi a nessuno disturbando. Il problema è che questi giovanotti che come vede in alcuni casi sono delle vere montagne di muscoli spaventano tanti che pur di evitarli magari preferiscono allontanarsi dal mercato e noi perdiamo i clienti".

Mentre parliamo contiamo il quarto giro completo della piazza di una signora con sottanone a fiori e mano questuante e girandoci a trecentosessanta gradi sono almeno sette i giovanotti di colore che alla faccia del distanziamento sociale "marcano" stretti i clienti dei banchi.

La situazione è davvero al limite. Il disagio cresce. Ti senti mille occhi addosso, in ogni angolo c'è un palo a controllare il tutto e in molti si avvicinano mentre passeggio fra i banchi. Se poi decidi di fare un acquisto e fai il gesto di mettere la mano in borsa e tirare fuori il portafoglio l'effetto è di attirarli tutti!

Decido allora di entrare all'interno del mercato dove, penso di trovare una situazione sia diversa. Appena entro un addetto alla security m'invita ad igienizzare le mani e così guardandomi intorno la sensazione di essere più protetta c'è.
La prima signora che avvicino, a questa mia affermazione scuote la testa in un cenno di diniego. "Non è così anche qui dentro entrano e infastidiscono tutti" gli fa eco Luca Menoni, che del mercato è una figura di riferimento: "Cerchiamo tutti i giorni di fare e dare il nostro meglio ai clienti garantendo igiene e sicurezza contingentando gli ingressi. La sicurezza? Ha visto, siamo stati costretti a mettere alle porte, a spese nostre, due vigilanti privati e non perché i clienti non siamo rispettosi delle regole ma perché qui è terra di nessuno".

Allora chiedo, non è solo una mia sensazione.
"Qui ogni giorno è un via vai ad orari fissi di ragazzi che arrivano in città con i bus e con il treni solo per chiedere l'elemosina. Con la fase 2 sono aumentati perché se prima c'erano solo quelli che abitano in città adesso ci sono anche i pendolari dell'elemosina; quelli che arrivano da Empoli, Pontedera, Pisa, etc.. Qui ci vorrebbero - ironizza Menoni - due omini vestiti di blu fissi tutti i giorni e invece dobbiamo pagare noi per garantire la sicurezza dei fruitori del mercato"

"La situazione è drammatica sia per i commercianti di questo storico mercante che per noi residenti - conferma Simone Scavullo del Comitato Cittadini per Firenze - L'aggressione di cui è rimasto vittima la scorsa settimana uno degli ambulanti del mercato non fa che confermare quello che chiediamo da almeno due anni. Un presidio fisso di polizia municipale. Non è possibile essere in balia se tutto va bene dei questuanti molesti senza considerare che qui ormai è il regno anche di spacciatori e con l'assenza dei turisti in centro il luogo prediletto anche di borseggiatori":

La misura è colma e stare al mercato di Sant'Ambrogio e dintorni non lascia sereni. Siamo certi però che in un momento già difficile per il nostro paese in una ripartenza difficile e faticosa fatta di nervi scoperti una guerra fra poveri non è proprio una buona soluzione.
A Sant'Ambrogio chiedono solo di essere ascoltati. Chi cita un'assessore chi un altro. Chi fa confusione con le deleghe o non ricorda il nome del Presidente del Quartiere. L'unica certezza è che tutti si domandano solo: "perché siamo stati abbandonati e di noi si ricordano solo in campagna elettorale quando c'è da rastrellare voti?"


 

Lascia un commento
stai rispondendo a