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Il Quartiere 5 ricorda a Serpiolle Mary e Maria

Il Quartiere 5 commemora Mary Cox e Maria Penna Caraviello. Sabato 13 giugno, alle 10, con l’assessore al decentramento e alla memoria Alessandro Martini ed il presidente del Q5 Cristiano Balli

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Il cippo che ricorda le due martiri Il cippo che ricorda le due martiri © comune di Firenze
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Oggi alle ore 10.00 si commemora il coraggio di due donne testimoni e martiri della Resistenza. Mary Cox e Maria Penna Caraviello furono uccise e abbandonate il 21 giugno 1944 sulla collina di Careggi, lì dove da diversi anni è presente questo piccolo giardino che le ricorda con il Pegaso della Regione Toscana.

La manifestazione che le ricorderà è prevista alle ore 10,00 presso il giardino a loro intitolato in via di Capornia, alla presenza dell’assessore al decentramento e alla memoria Alessandro Martini, del Presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli e quest’anno terrà un breve discorso commemorativo anche il direttore dell’Istituto Storico della Resistenza della Toscana Matteo Mazzoni.

“Il tema della memoria – spiegano l’assessore Martini ed il presidente Balli – deve rimanere vivo in tutto il territorio della città celebrando persone e fatti, come quello che riguarda l’uccisione, da parte dei nazifascisti, di queste due donne. Queste commemorazioni, diffuse sul territorio, devono rimanere come custodia importante della memoria per le nuove generazioni”.

Per non disperdere la memoria vogliamo brevemente ricordare queste due donne grazie alll’accurata ricerca storica di Maurizio Gerace dal titolo “Mary e Maria, due donne della Resistenza” data alle stampe nel 2007 dal Comune di Firenze e dal Consiglio del Quartiere 5.

Era l'alba del 21 Giugno 1944 in località Terzollina, nei pressi di Serpiolle, quando due donne vengono uccise dai nazifascisti. Si chiamavano Mary Cox e Maria Penna Caraviello e appartenevano entrambe alla Resistenza.
Mary Cox era nata a Firenze nel 1893 da genitori scozzesi. Rimasta orfana, viene affidata ad una famiglia che risiede nei pressi di Santa Maria Novella, in seguito continuerà a vivere a Firenze, dando lezioni private di inglese agli studenti: da tutti è conosciuta come “la professoressa”. Collabora attivamente con il CLN; il suo appartamento, all’ultimo piano di un’antica torre in Via de’ Tavolini, vicino a Piazza della Signoria, diventa sede di riunioni segrete e rifugio per prigionieri inglesi sfuggiti ai tedeschi.
Maria Penna, nata a Benevento nel 1905, nel ’30 sposa Rocco Caraviello, suo coetaneo, antifascista attivo già dal 1922. Rocco milita all’interno del Partito Comunista d’Italia, di cui diventerà responsabile per la Campania. Nel ’28 viene incarcerato con l’accusa di “pericoloso sovversivo”. Nel ’35 Maria e Rocco con i loro due bambini (ne nasceranno poi altri due) abbandonano Benevento, diventata per loro troppo pericolosa, e si trasferiscono a Firenze, dove aprono un’attività di parrucchiere. Questa, oltre che fonte di sostentamento per la famiglia, sarà anche copertura per il lavoro politico, che Rocco continua a portare avanti insieme alla moglie.
A Firenze nella primavera del ’44 l’attività del CTLN si fa ancora più intensa che nei mesi precedenti; aumentano di pari passo le rappresaglie dei fascisti, mentre la città è colpita dai bombardamenti aerei.
La sera del 19 giugno ’44, nell’appartamento di Maria Cox si tiene una riunione per organizzare la liberazione di alcuni patrioti dall’ospedale militare di Firenze. Vi partecipano anche il sottotenente Vincenzo Vannini, che opera nel suddetto ospedale, e il gappista Rocco Caraviello.
Al termine dell’incontro i fascisti della banda di Mario Carità irrompono nell’appartamento, arrestano tutti i presenti, mentre Rocco Caraviello viene ucciso con un colpo alla nuca in una viuzza vicina (Chiasso del Buco). Gli altri vengono portati all’hotel Savoia e da lì a “Villa Triste”, il palazzo sede delle SS e dei fascisti della “banda Carità”, dove vengono picchiati e torturati.
Nel frattempo i fascisti vanno a casa di Maria Caraviello, mettono a soqquadro l’appartamento alla ricerca di materiale compromettente e infine, sotto gli occhi dei quattro figli, malmenano e portano via la madre e Bartolomeo Caraviello, cugino di Rocco. Anche loro subiranno interrogatori e torture a Villa Triste.
All’alba del 21 giugno Mary Cox, Maria Penna e Vincenzo Vannini vengono caricati su una macchina e portati in località Terzollina, vicino a Careggi. Il Vannini si dà alla fuga e benché ferito al fianco da colpi di arma da fuoco, riesce a fuggire; verrà poi soccorso da contadini e dal parroco della chiesa vicina. I fascisti a quel punto scatenano la loro rabbia sulle due prigioniere rimaste, uccidendole e infierendo poi sui loro corpi. Poche ore dopo alcune ragazze, andando al lavoro, scopriranno i cadaveri delle due donne, ridotti in condizioni penose.
Gli altri arrestati, Bartolomeo Caraviello, Franco Martelli, Edgardo Savoli, verranno trucidati lo stesso giorno al Campo di Marte.



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