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La nuova vita dell'ex centrale Fiat

Presentato il progetto di recupero architettonico della centrale Fiat di Novoli

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il rendering della ristritturazione il rendering della ristritturazione © comune di Firenze
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La Centrale Fiat di Novoli è fin dalla fine degli anni '30 del secolo scorso una delle strutture più caratteristiche del quartiere di Novoli con i suoi 30 metri di altezza e una superficie di 1200 mq, per decenni rilevante centro industriale cittadino.
Dismessa negli anni '80 è adesso un elemento di archeologia industriale che si pone come interessante sfida di recupero architettonico, funzionale e di servizio pubblico.E' di questi giorni l'approvazione di un grande progetto di recupero della struttura che rimarrà coerente e fedele alle caratteristiche dell'immobile ma allo stesso tempo lo trasformerà intimamente, in chiave funzionale, ecologica e di destinazione.

Nel progetto una grande attenzione è stata riservata all'aspetto eco-frendly della riqualificazione. Esternamente nuovi volumi, che ricordano la venatura delle foglie, andranno figurativamente a connettersi all’architettura solida dell’edificio storico. L'utilizzo di verde rampicante sarà un elemento distintivo di questo progetto, per fornire una schermatura dalle alte temperature nei mesi estivi, produrre ossigeno, ridurre l’inquinamento acustico e assorbire gli agenti inquinanti. La presenza di pannelli fotovoltaici garantirà energia rinnovabile che ridurrà l'impatto ambientale della struttura.

Particolare attenzione sarà posta anche all'illuminazione nelle ore serali. Il progetto illuminotecnico interesserà la facciata esterna e gli ingressi, con led che illumineranno in modo scenografico la struttura per celebrare gli elementi simbolici di archeologia industriale.

Al piano terra nascerà uno spazio pubblico comunale aperto alla collettività per informazioni, incontri ed eventi diviso in quattro aree: area esposizioni temporanee, area sosta e informazione, spazio conferenze, front office. Al primo piano l'antica sala caldaie sarà conservata, restaurata e resa accessibile come versatile spazio musealizzato. Al secondo e terzo piano sarà realizzato un locale pubblico da dare in gestione a privati che dovranno fornire anche una proposta di programmazione culturale. Il terzo piano sarà destinato ai servizi funzionali al locale pubblico. Il quarto piano rimarrà disponibile come terrazza pubblica sulla città, dove è prevista anche la possibilità di un ristorante. L’ex ciminiera, punto focale del panorama in tempi passati, sarà ricostruita in una struttura leggera autoportante, mantenendo le stesse dimensioni e forme dell’originale.

All’esterno, la piazza pedonale pubblica in pavimentazione architettonica si configurerà come spazio per la socializzazione con l’inserimento di sedute e totem multimediali , nell'area ovest saranno realizzati parcheggi pubblici di superficie ed è prevista anche una pista ciclabile sempre in pavimentazione architettonica.

Secondo gli accordi, l’Immobiliare Novoli proprietaria della ciminiera ha in carico la realizzazione dei lavori a scomputo degli oneri di urbanizzazione per il successivo trasferimento dell’immobile al Comune. L’appalto è stato assegnato alle ditte Gedi e Conpact che hanno presentato un progetto di giovani tecnici fiorentini coordinati dall’architetto Lorenzo Malvasi.

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