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La replica di Fratelli d'Italia alle polemiche

Il contendere la manifestazione per la Palestina che si terrà a Scandicci il prossimo 19 Settembre,

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Il gruppo Fratelli d'Italia di Scandicci Il gruppo Fratelli d'Italia di Scandicci © Fratelli d'Italia Scandicci
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«Viste le polemiche degli ultimi giorni in merito alla manifestazione per la Palestina che si terrà a Scandicci il prossimo 19 settembre, Fratelli d’Italia Scandicci intende sottolineare come il problema non possa essere ridotto alla sola mancata comunicazione ai gruppi consiliari e alle forze politiche, né al ruolo, vero o presunto, del Comune, ma riguardi la natura stessa dell’evento. Certamente è abbastanza surreale il fraintendimento sull’organizzazione di questa manifestazione e sulla possibilità di adesione, in modo paritario, delle forze politiche cittadine – commenta Claudio Gemelli, capogruppo di FdI in Consiglio Comunale – ma il problema è che anche l’Amministrazione di Scandicci si è ormai completamente resa supina a una narrazione unilaterale e parziale che nulla ha a che vedere con la pace e con i modi per raggiungerla».

«D’altra parte – continua Gemelli – l’organizzatore, l’ANPI, e le forze politiche che sponsorizzano in prima linea l’evento, dal PD ad AVS, da tempo non fanno mistero di una lettura politica degli eventi di Gaza totalmente schierata da una parte, senza alcun dibattito critico sulla guerra, sposando ogni iniziativa di natura ideologica che ha come unico effetto quello di polarizzare il confronto. Fratelli d’Italia Scandicci – che per questi motivi non avrebbe comunque partecipato alla manifestazione – ribadisce la propria contrarietà a ogni escalation militare ed esprime vicinanza sia alla popolazione palestinese vittima del conflitto, sia agli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas».

«Riteniamo – conclude Gemelli – che la pace si possa raggiungere soltanto attraverso un’azione politica seria e concreta di pressione sulle parti in conflitto, e certamente non con manifestazioni di parte, il cui tenore è ormai evidente da anni, se solo si guardano gli slogan che in ogni piazza d’Italia si susseguono incessantemente e che di certo non rivendicano una pace giusta ed equilibrata».

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