x
OK!Firenze

Il Rotary Mugello ospita David Caramelli. Un viaggio nel Dna tra Etruschi, Sahara e Pompei

Caramelli, con il suo team, insieme ai ricercatori dell’Università di Harvard e del Parco Archeologico Pompei...

  • 212
A sinistra il prof. Andrea Caramelli con il presidente del Rotary Club Mugello Dott. Giacomo Volpi. A sinistra il prof. Andrea Caramelli con il presidente del Rotary Club Mugello Dott. Giacomo Volpi. © Ufficio stampa del Rotary Club Mugello
Font +:
Stampa Commenta

Lo scorso mercoledì 24 settembre 2025, il Rotary Club Mugello, presso la sua sede della Fattoria Il Palagio a Scarperia, ha avuto il piacere e l’onore di ospitare l’antropologo Prof. David Caramelli, professore ordinario del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Firenze, oltre che presidente dell’Alleanza Giovanile Dicomano.

Una serata molto partecipata e affascinante, nella quale il Prof. Caramelli ha condotto i presenti alla scoperta del DNA e dei suoi elementi costitutivi: un tuffo nel passato che ci permetterà di risalire alle nostre più lontane origini, partendo dagli studi dei corpi etruschi e di quelli rinvenuti nei più recenti scavi nel Sahara e a Pompei.

Il Prof. Caramelli, con il suo team, ha decifrato i primi genomi antichi del “Green Sahara”, risalenti a 7.000 anni fa, in due corpi mummificati rinvenuti nel rifugio roccioso di Takarkori, collaborando con il Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia – studio e scoperta pubblicato su Nature – così come ha condotto rilievi sui corpi pompeiani, riscrivendo la storia delle persone sepolte nell’eruzione vulcanica del lontano 79 d.C., partendo dai resti scheletrici di 14 degli 86 calchi in fase di restauro e dall’estrazione del DNA da 7 di questi.

Caramelli, con il suo team, insieme ai ricercatori dell’Università di Harvard e del Parco Archeologico Pompei, ha pubblicato sulla rivista di settore Current Biology nuove prove del DNA dei pompeiani, uccisi sia dalle ceneri incandescenti dell’eruzione, sia dal crollo delle abitazioni, sia dai flussi piroclastici che li avvolsero e li inglobarono in un compatto deposito di cenere, preservandone le fattezze.

Un viaggio di scoperta attraverso relazioni genetiche, sesso, ascendenza dei pompeiani della Casa del Bracciale d’Oro — quattro individui creduti nucleo familiare, in realtà non geneticamente imparentati —; il DNA di un individuo trovato nella Villa dei Misteri, rivelatore della sua ancestralità non locale, di provenienza dal Mediterraneo orientale, a conferma della natura cosmopolita dell’Impero Romano: sono le prime ricerche che stanno riscrivendo la storia dell’uomo di Neanderthal, dal quale abbiamo origine.

Il presidente del Club, Ing. Giacomo Volpi, e tutti i soci e ospiti presenti hanno salutato con un grande plauso il Prof. Caramelli e il suo team universitario di ricerca per aver fatto conoscere le nuove frontiere dell’archeologia, dell’antropologia e della ricerca a 360 gradi.

Lascia un commento
stai rispondendo a