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Scuola: gli studenti del Chino Chini e del Giotto Ulivi in protesta davanti al Comune

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Scuola: gli studenti del Chino Chini e del Giotto Ulivi in protesta davanti al Comune Scuola: gli studenti del Chino Chini e del Giotto Ulivi in protesta davanti al Comune © n.c.
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Tra cori, fischi, fumogeni e striscioni, una grande e rumorosa manifestazione studentesca, organizzata dai Comitati degli studenti delle due scuole superiori del comprensorio mugellano, il Liceo Giotto Ulivi e l’IPSIA Chino Chini, si è tenuta questa mattina, Martedì 13 Novembre, alle 10:30 davanti al Comune di Borgo San Lorenzo.Gli studenti hanno manifestato proprio davanti all’entrata del Comune per far sì che la gente conosca i loro problemi e per chiedere l’intervento del Sindaco Bettarini, sia per quanto riguarda i temi nazionali, sia per le spinose problematiche strutturali legate alla sicurezza degli edifici scolastici di via Pietro Caiani, dove si trovano le due scuole superiori di Borgo san Lorenzo.

Da un punto di vista più ampio, la manifestazione di questa mattina si inserisce nel quadro delle proteste nazionali per ribadire il dissenso alla Legge 953 (ex Aprea), la quale, tagliando finanziamenti e risorse alla scuola pubblica, andrebbe a favorire esclusivamente gli istituti privati del nostro paese, rendendo così l’istituzione della scuola pubblica come un servizio sempre meno autonomo e maggiormente condizionabile a causa della necessità di contributi privati e della presenza di membri esterni nel Consiglio d’Autonomia. Per entrare invece nel dettaglio delle proteste legate ai problemi strutturali, abbiamo parlato con alcuni rappresentanti degli studenti. R. Ticci, rappresentante del Giotto Ulivi e membro del Parlamento Regionale degli studenti, ci ha raccontato che al Liceo quest'anno si registrano già molti problemi dovuti ai nuovi tagli alla scuola: “Quest’anno si è visto subito l’effetto dei tagli: prima di tutto sono state abolite le attività sportive pomeridiane che c’erano fino all’anno scorso, poi sono stati ridotti anche gli orari di riscaldamento delle aule, tanto che saranno aumentati i giorni delle vacanze natalizie per tenere spenti i termosifoni e risparmiare. Inoltre, uno dei maggiori problemi che ci preoccupa per la nostra scuola, riguarda le famose colonne antisismiche che sono state costruite all’esterno dell’edificio e che dovrebbero proteggerci in caso di terremoti oscillatori: questo lavoro in realtà non è mai stato terminato, perché le colonne non sono state allacciate alla parte superiore dell’edificio. Perché? Non lo sappiamo ancora, anche se sono anni che denunciamo questo problema: l’anno scorso abbiamo addirittura contattato l’Assessore Provinciale alla Pubblica Istruzione e all’Edilizia Scolastica Di Fede, il quale aveva promesso un nuovo intervento per l’ultimazione dei lavori, che però ancora non si è visto. Opere del genere sono chiaramente incompiute, quindi inutili: non risolvono i problemi e anzi, dimostrano lo spreco di denaro pubblico. Per questo protestiamo.” Per quanto riguarda il Chino Chini, invece, i disagi strutturali sono addirittura maggiori, ci racconta E. Bonini: “La nostra scuola è in Assemblea Permanente dallo scorso mercoledì. Il problema non è uno solo, i disagi sono molti e si accumulano uno sull’altro. Basti pensare che molte aule sono ancora nei container, dove non ci sono né servizi igienici, né vie di fuga o d’accesso per i disabili; mancano i laboratori, che sono fondamentali per una scuola professionale, e quelli che ci sono sono inagibili perché continuamente allagati; mancano strutture a norma, vie di fuga e punti di raccolta. Per non parlare poi del degrado di un edificio che ha solo pochi anni e già manifesta crepe sui muri, sul soffitto, sulle scale, comprese quelle d’emergenza. Recentemente è anche stato fatto un sopralluogo da un perito tecnico pubblico che ha verificato la sicurezza dell’edificio, ma noi che ci stiamo tutti i giorni e vediamo quotidianamente quel che succede, vorremmo quasi fare una colletta per pagarci un perito tecnico privato, che almeno ci fornisca una valutazione autonoma... Insomma, passiamo i nostri giorni in una situazione di precarietà che doveva durare un paio d’anni... Questa sistemazione provvisoria doveva durare giusto il tempo di terminare i lavori, ma sono già sei anni che elettricisti e meccanici fanno lezione nei container. Quanto deve ancora durare questa situazione?” Alla manifestazione erano presenti anche diversi esponenti di Rifondazione Comunista di Borgo San Lorenzo, i quali, essendo già a conoscenza di queste problematiche, hanno non soltanto sostenuto la protesta degli studenti, ma anche inviato in Provincia una richiesta di chiarimenti sulla questione. Il Sindaco Bettarini, in un primo momento, ha ricevuto in Comune i rappresentanti degli studenti che gli hanno esposto le ragioni delle loro proteste, poi verso le 11 è uscito fuori e davanti a tutti i manifestanti, accolto tra applausi e fischi, ha dichiarato di farsi personalmente carico della questione, riferendo in Provincia quanto appreso e impegnandosi per la risoluzione di questi problemi, in difesa della scuola. Gli studenti, in seguito all'intervento del Sindaco, hanno lasciato la sede comunale e si sono riuniti in un’assemblea improvvisata all’interno dei giardini, durante la quale hanno dibattuto sulle azioni da portare avanti: prima di tutto la partecipazione di entrambi gli Istituti alla manifestazione nazionale ed europea che si terrà domani 14 Novembre anche a Firenze, poi un’ulteriore assemblea straordinaria, alle 17 presso le sedi di via Pietro Caiani a Borgo San Lorenzo, durante la quale verrà appunto deciso attraverso quali interventi proseguire queste manifestazioni di protesta.

 

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