OK!Firenze

Sepsi e shock settico, una simulazione nella shock room dell’Annunziata

Ricostruiti scenario e team clinico per la gestione di una delle patologie tempo dipendenti più difficili da trattare. A breve anche negli altri pronto soccorso

Abbonati subito
  • 53
Una fase della simulazione Una fase della simulazione © ufficio stampa
Font +:
Stampa Commenta

Nella shock room del Pronto Soccorso di Santa Maria Annunziata, è stata condotta una prima simulazione in situ sulla gestione tempestiva del paziente con sepsi o shock settico, nell’ambito di un progetto su questa patologia di rete regionale, condiviso da Ausl Toscana centro e Ausl Toscana sud est. 

La sepsi è una della patologie tempo dipendenti di più difficile trattamento, non avendo delle caratteristiche specifiche per l’identificazione a differenza dell’ictus o dell’infarto.
Le simulazioni in situ che si svolgono cioè nel reale ambiente di cura, hanno l’ambizione di raggiungere un elevato livello di fedeltà e realismo. Nella shock room del Pronto Soccorso di Ponte a Niccheri, è stato ricostruito lo scenario clinico di simulazione con un “manichino” sul lettino e tutti i macchinari utili.

Rispetto a questa patologia, il modo migliore per garantire la formazione continua dei professionisti è la simulazione che permette di gestire in modo corretto anche situazioni che non si presentano frequentemente nella pratica quotidiana” spiega Germana Ruggiano, direttore del Pronto Soccorso dell’Annunziata che ha diretto e seguito l'evento formativo in shock room.
Il progetto della Asl Toscana centro fa parte del piano formativo rivolto alla medicina d'urgenza ed area critica basato sulla simulazione e diretto dal dottor Simone Vanni. Gli operatori coinvolti sono stati medici, infermieri e Oss del Dipartimento Emergenza Area Critica. Tutti hanno trovato l’esperienza formativa molto stimolante.

L’identificazione e la gestione tempestiva del paziente con sepsi o shock settico è fondamentale: ogni ora di ritardo si associa a un significativo incremento della mortalità. Il paziente con sepsi o shock settico è un esempio classico di paziente critico che richiede un approccio multidisciplinare e multi professionale da parte di personale adeguatamente formato.

La simulazione può essere utilizzata come test in tempo reale delle procedure e dei protocolli locali in totale sicurezza. Inoltre la formazione effettuata sul team di emergenza aumenta e facilita i legami tra operatori, migliora il lavoro di squadra e standardizza le procedure e la comunicazione. Dopo il primo evento all’Annunziata, seguiranno a breve altre simulazioni nei Pronto Soccorso degli ospedali della Asl Toscana centro.

Lascia un commento
stai rispondendo a