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Sfida a colpi di scene tra le cinque contrade di San Casciano

Il ruggito del Leone, simbolo di fertilità, conquista le chiavi del castello.

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il carnevale sancascianese il carnevale sancascianese © ufficio stampa
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Il Leone ha ruggito più forte delle sue rivali. E lo ha fatto nel segno del rispetto per l’ambiente e del rapporto armonioso tra uomo e natura.
L’undicesima edizione del Carnevale medievale sancascianese è stata vinta dalla contrada arancionera, capeggiata da Alessio Batistini, che al mondo medievale si è ispirata per mettere in scena un’invenzione agricola utilizzata nel corso del tempo fino ai giorni nostri.
La rotazione triennale, l’antico sistema che alternava i campi con le colture di cereali e leguminose per fertilizzare il terreno, è il tema che ha conquistato la giuria presieduta dall’archeologa Silvia Leporatti. “Ho ancora negli occhi la danza delle messi proposta dalla Contrada del Leone – commenta la presidente – uno spettacolo bellissimo che ha mostrato una visione prospera del futuro basata sulla concreta valorizzazione dell’alleanza uomo-natura”.

La storia teatralizzata del Leone ha raggiunto il palcoscenico naturale di piazza della Repubblica con un maestoso allestimento composto da tre carri-sculture, simboli di rinascita legati alla fertilità e alla sostenibilità. Il primo rappresentava il campo di grano, il secondo celebrava il maggese, ovvero il terreno agrario tenuto a riposo, e il terzo era un omaggio alla leguminosa. La narrazione, ideata da Alessio Batistini, ha tratto spunto dalle tecniche agricole che, sperimentate a partire dalla fine dell’VIII secolo, sono state tramandate nei secoli come buone pratiche ambientali e ancora oggi in uso per tutelare la sostenibilità del suolo.

“E’ il trionfo di una comunità intera – ha esultato il capocontrada– vedere tutta quella gente accalcata in ogni angolo del paese per assistere alla nostra manifestazione ci ha fatto sentire tutti vincitori, ho creduto da subito e investito con tutto me stesso nel racconto medievale della rotazione triennale ma solo grazie al lavoro dei miei contradaioli, che prima di tutto sono degli amici, abbiamo insieme perseguito l’obiettivo di portarlo in scena in una chiave innovativa e originale”. Il Leone ha primeggiato nella classifica distanziandosi per pochi punti dal Giglio, seguita dalla terza classificata la contrada del Cavallo. In quarta e ultima posizione si sono piazzate rispettivamente Torre e Gallo.

“Non potrò mai dimenticare il momento emozionante
– continua Alessio Batistini - in cui ieri, in attesa di conoscere la decisione della giuria, siamo rimasti in disparte io e Giulio Nesi, capocontrada del Giglio, e ci siamo abbracciati, sentivamo di aver vinto entrambi, far parte di questo progetto vuole dire lavorare non solo per la data della manifestazione ma tutto l’anno e sentirsi parte di un gruppo, vivere all’unisono”.

La giuria, guidata da Silvia Leporatti, si è avvalsa delle competenze e delle valutazioni di altri illustri giurati tra cui l’attore e regista Alessandro Benvenuti, lo storico medievista il professor Franco Cardini, il Funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato Michele Bueno, Giovanna Barbiero del Carnevale di Venezia, Marco Chiabotto del Carnevale storico di Verrès, Ignazio Tuzzolino del Carnevale di Acireale, Andrea Mazzi del Carnevale di Viareggio e Roberto Cateni del Carnevale di Foiano della Chiana, del sindaco di Mamoiada Luciano Barone per il Carnevale del suo paese e Mimmo Martire del Carnevale di Castrovillari.

“Abbiamo apprezzato l’impegno di tutti i contradaioli – continua la presidente di giuria era difficile mantenere il distacco del giurato ‘tecnico’, del medievista di professione. Un'atmosfera davvero molto coinvolgente. Il regalo che ci hanno fatto i contradaioli è un Medioevo vissuto, raccontato per immagini, suoni, colori, profumi: tutti i sensi erano sollecitati. Abbiamo adorato anche il ballo delle piccole note-bambino sul tetragramma di Guido d'Arezzo, lo sguardo fiero della cittina di Siena, Santa Caterina, al cospetto dei potenti, la resilienza del servo dai capelli rossi, il grande astrolabio del medico Taddeo nel suo sogno di sapienza”.

Il sindaco Roberto Ciappi si unisce all’entusiasmo di tutta l’associazione per il grande successo della manifestazione che ha richiamato migliaia di visitatori a San Casciano in Val di Pesa. “Le Contrade di San Casciano sono uno dei volti migliori della comunità che lavora per il piacere di stare insieme – conclude il sindaco Roberto Ciappi - condividere un obiettivo comune confrontandosi e dialogando. Sono un piccolo grande sogno che si realizza nel cuore della Toscana e si irradia sul nostro Paese, terra di identità, tradizioni e patrimoni culturali da valorizzare e tramandare. Per tutti noi le contrade Cavallo, Gallo, Giglio, Leone e Torre rappresentano la concreta espressione del nostro essere italiani, vicini, solidali, genuini testimoni della reciprocità, costruttori di pace”.

Un ringraziamento è rivolto dal primo cittadino a tutte le associazioni che hanno permesso la riuscita dell’evento in termini logistici e di protezione civile. Il Carnevale medievale sancascianese è stato organizzato dall’associazione delle Contrade sancascianesi, presieduta da Ilena Cappelli, in collaborazione con il Comune, la Proloco e ChiantiBanca.

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