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Stadio di Firenze. La gara per lavori al Franchi va deserta

Il Comune farà ricorso al Tar sul definanziamento. I commenti

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tramonta ancora una speranza per il Franchi tramonta ancora una speranza per il Franchi © OkNews24
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Per l'appalto integrato per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori allo stadio Artemio Franchi di Firenze non sono state presentate offerte. Uno schock?
No il comune temeva tutto questo e adesso presenterà ricorso al Tar contro lo Stato con richiesta dei danni in merito al definanziamento.
È quanto comunica il Comune, in una nota. Da Palazzo Vecchio si precisa che il Comune aveva considerato l'opzione di una gara deserta e che la nuova road map prevede "appalto di lavori su progetto esecutivo".

Con la nuova procedura, si spiega da Palazzo Vecchio, il Comune incaricherà Arup di redigere la progettazione esecutiva in meno tempo (rispetto ai tre mesi previsti per la ditta vincitrice) per poi effettuare una nuova gara sulla base del progetto esecutivo, da chiudere entro il 15 novembre e fissare l'inizio lavori a fine dicembre.

Intanto il Comune procede con il progetto per lo stadio provvisorio all'attuale impianto Padovani: l'intervento, si spiega ancora da Palazzo Vecchio, "sarà inserito in bilancio con gli equilibri a luglio e quindi si procederà con appalto integrato su progetto di fattibilità, con prefattibilità a ottobre".
Sull'assenza di offerte, secondo il Comune, può aver influito "la vicenda del definanziamento sulla quota Pnrr del progetto" che ha "indotto incertezze sulle modalità di realizzazione dell'opera. Sul definanziamento né la Commissione europea né il governo hanno fornito motivazioni formali e indicazioni circostanziate, e non c'è stata risposta alla procedura di accesso agli atti attivata dal Comune".

Dopo la notizia si fanno sentire subito le opposizioni. "Un esito quasi scontato, dopo il definanziamento sulla quota Pnrr del progetto, per 55 milioni di euro. Come Movimento 5 Stelle avevamo da subito proposto di rimodulare il progetto in base ai fondi disponibili, partendo magari dalla realizzazione dell’impianto fotovoltaico che potrebbe essere finanziato dai cittadini della zona in costituzione della prima comunità energetica cittadina, ma il sindaco Nardella ha inteso andare avanti come se niente fosse. Ora il ricorso al TAR, e contemporaneamente l’affidamento allo studio Arup del progetto esecutivo, con inizio lavori previsto a novembre. E se il Comune perdesse il ricorso al TAR? Cosa succederebbe allora?” dichiara il capogruppo del Movimento 5 Stelle Roberto De Blasi.
“Ma non basta. Si è anche scelto l’impianto Padovani come stadio della Fiorentina durante i lavori. Così, i residenti di Campo di Marte dovranno subire i disagi per il riadattamento del Padovani oltre a quelli per il restyling del Franchi. Ai residenti di Campo di Marte è stato chiesto cosa ne pensano? O per l’ennesima volta sono destinati a restare inascoltati?” aggiunge il consigliere pentastellato.
“Come impianto alternativo avevamo proposto lo stadio a servizio della Scuola Marescialli e Brigadieri dell'Arma dei Carabinieri a Castello, che non avrebbe comportato disagi a nessuno. Ma il buon senso non sembra proprio trovare spazio in questa amministrazione” conclude De Blasi.

La replica arriva da Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio. “Non arretriamo di un centimetro dalla volontà di riqualificare lo stadio Franchi e restituirlo alla città innovato e al passo coi tempi, riqualificando nel contempo un intero quartiere. L’amministrazione era preparata anche all’eventualità della gara deserta.
Obiettivo ora è andare avanti anche attraverso una strada differente da quella inizialmente preventivata ma sempre puntando a fare le cose rapidamente e bene. Non ci pare certo il momento delle illazioni, delle accuse o delle polemiche adesso. Il Franchi non è solo uno stadio di proprietà pubblica, come gran parte degli stadi italiani, ma, giova ricordarlo ancora una volta, è un monumento di interesse nazionale, ed è questo il motivo per cui sono state affidate risorse pubbliche per il suo recupero”.

“Nardella è patetico ad incolpare sempre gli altri. È nelle sabbie mobili e più si muove e più si mette male. Era palese che l’Europa si accorgesse dell’inopportunità dell’inserimento nei fondi Pnrr. Insistere ostinatamente in un percorso impegnando risorse pubbliche dei cittadini senza avere certezze sui tempi, senza modalità e dimensione dell’opera è da incoscienti e anche da corte dei conti. Prima che il flop diventi un disastro senza ritorno, smetta di fare ricorsi e dare incarichi a progettisti e si metta a ragionare sulla reale fattibilità dell’opera senza delapidare ulteriori soldi pubblici” così commenta il senatore di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi.

 

 

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