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Scoperti tre ettari di orti irregolari: rifiuti e fitofarmaci tra le coltivazioni

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Gli orti sequestrati Gli orti sequestrati © Carabinieri
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I carabinieri forestali di Empoli e Firenze, con la collaborazione di personale dell’ARPAT Dipartimento di Empoli e personale dell’ASL Toscana Centro hanno proceduto al controllo di un’attività di coltivazione di ortaggi e verdure condotta da un’azienda gestita da una cittadina di nazionalità cinese, nel Comune di Empoli.

Dal controllo è emerso che all’interno dell’area adibita alla coltivazione di ortaggio in serra ed in campo aperto erano presenti numerosissimi rifiuti di varia natura sparsi e parzialmente occultati, riferibili alle attività condotte dall’azienda tra cui anche rifiuti pericolosi costituiti da fitofarmaci scaduti e contenitori degli stessi non bonificati. La titolare dell’azienda non esibiva alcun documento attestante il regolare smaltimento dei rifiuti, questo tenuto conto che l’attività risulta avviata dal 2017.

All’atto dell’accertamento erano presenti, intenti a lavorare, cittadini extracomunitari di nazionalità cinese di cui uno privo del permesso di soggiorno ed un cittadino albanese di cui è in corso di verifica la regolarità. Per quelli regolari sul territorio italiano sono in corso verifiche circa la posizione lavorativa, poiché non veniva mostrato il contratto di assunzione.

All’interno di una delle serre era stato effettuato un cambio di destinazione d’uso del terreno trasformando lo stesso da agricolo a residenziale avendovi realizzato vani tra di loro separati con materiali di fortuna adibiti a dormitorio ed uno adibito a cucina. I locali in questione versavano in pessime condizioni igieniche e ambientali, senza servizi igienici, acqua corrente potabile e con prolunghe volanti per l'energia elettrica. I locali, per come erano attrezzati, si presume siano utilizzati come alloggi stabili. Per quanto realizzato non esiste nessun titolo autorizzativo.

In un locale di libero accesso, del tutto privo dei requisiti di legge erano detenuti numerosi contenitori di fitofarmaci sia integri sia utilizzati, alcuni dei quali revocati, non autorizzati o scaduti. La titolare dell’azienda non era in grado di mostrare né registro dei trattamenti, né fatture d’acquisto dei fitofarmaci, né patentini per l'utilizzo. Nello stesso locale erano custodite inoltre sementi contenute in confezioni riportanti esclusivamente iscrizioni in lingua cinese. Le coltivazioni in atto erano per la gran parte di specie esotiche. Non vi era tracciabilità delle sementi, nè alcuna documentazione di acquisto delle stesse poiché importate dalla Cina, ma in assenza di documentazione doganale e fitosanitaria. Le sementi inoltre non erano certificate. Per questa tipologia di illecito è stata elevata una sanzione amministrativa di Euro 2.000,00 per introduzione nel territorio italiano di sementi in assenza di documentazione fitosanitaria. Sono state sequestrate amministrativamente tutte le sementi presenti.

I militari per tutte le irregolarità riscontrate hanno denunciato la titolare dell’attività di coltivazione di ortaggi e verdure per i reati di Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine; Gestione illecita di rifiuti pericolosi e non pericolosi; Abusi edilizi; Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e Occupazione di stranieri privi di permesso di soggiorno.

Al fine di evitare che le conseguenze del reato fossero aggravate o protratte, ovvero che siano commessi altri reati, i CC forestali hanno proceduto al sequestro penale preventivo d’iniziativa dei terreni in uso alla ditta oggetto di coltivazione, dei rifiuti e del manufatto abusivo. L’area sottoposta a sequestro ha un’estensione di 33.048,00 mq.

Inoltre in applicazione al T.U.A. (Testo Unico Ambientale) sono state elevate sanzioni amministrative di Euro 7.500,00 e per l’utilizzo di fitofarmaci non autorizzati o revocati l’importo della sanzione va da 15.000,00 a 150.000,00 Euro.

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