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Chianti Colli Fiorentini, il vino che abbraccia Firenze si presenta dal vivo (covid permettendo)

Nei giorni scorsi eravamo fra i pochi privilegiati che hanno potuto degustare in anteprima le bottiglie del Consorzio Chianti Colli Fiorentino, prima denominazione toscana a prestarsi all'assaggio della stampa specializzata.

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un momento delle degustazioni un momento delle degustazioni © Nadia Fondelli
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Dopo l'orribile 2020 che ha permesso appena lo svolgimento delle tradizionali anteprime di febbraio delle denominazioni dei vini toscani ma ha visto saltare come birilli uno dopo l'altro le grandi fiere nazionali e internazionali (da Vinitaly a Prowine) il 2021 pieno di illusioni e con le fiere già calendarizzate si è aperto allo stesso modo con cui si era chiuso l'anno precedente fra zone rosse e zone arancioni che hanno impedito ogni speranza d'assaggio delle nuove annate vinicole.

Per fortuna osare si può e fra i coraggiosi che hanno scelto di "sfidare" la socialità negata e il surrogato delle degustazionii on line scegliendo di apparecchiare tavoli veri da degustazione è il Consorzio dei Chianti Colli Fiorentino che con un invito al limite del carbonaro ha convocato un manipolo di fortunati giornalisti specializzati nella bellissima Villa di Lilliano, poche curve sopra Antella e con affaccio sul cupolone dove Diletta Malenchini ha il suo wine estate.

Insieme a lei era Marco Ferretti presidente del consorzio che circonda e abbraccia Firenze con un sangiovese tradizionale che sorprende sempre nelle sue diverse declinazioni. Una Docg territoriale che si spalma per 18 comuni diversissimi fra loro per altitudine, terreno ed esposizione.

In degustazione, per recuperare il salto temporale del 2020, ben 51 campioni d'assaggio che spaziavano dal bianco Igt Toscano al Chianti, dal Chianti Superiore ai Colli della Toscana Centrale fino a chiudere con tre Vinsanto. Le annate dal 2020 per il bianco al 2015 per la Riserva fino ad arrivare al 2008 per il Visanto.

I vini del Chianti Colli Fiorentini sono una piacevole conferma. Alla fine della degustazione alla cieca il pollice non può essere che alzato fra tradizione, piacevolezza, pronta beva, personalità e ottimo rapporto qualità prezzo. 

Molte conferme, tantissimi i vini ben fatti, poche imperfezioni tecniche ed alcune punte di diamante.
La piacevolezza di beva è il fil rouge della degustazione e la passione educata con cui i produttori raccontano il loro quotidiano fra vigna e cantina reso anche per loro più difficile in questo 2020 è emozionante.
Specialmente dopo un anno intero di negazione della socialità quando anche il "banale" convivio di una degustazione condivisa e lo scambio di sguardi in presenza rendono particolarmente piacevole la "rivoluzionaria" degustazione regalata dal Consorzio del Chianti Colli Fiorentini a cui non possiamo che dire grazie.



 

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