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Spesa sospesa per i poveri: solidarietà durante la pandemia

Pacchi di cibo per i bisognosi sulle strade cittadine

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Spesa sospesa a Scandicci Spesa sospesa a Scandicci © n.c
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A Napoli, da tempo, esiste il caffè sospeso: i partenopei vanno al bar, prendono un caffè ma ne pagano due a beneficio di un bisognoso sconosciuto. Un gesto di solidarietà vecchio almeno un secolo che oggi, durante la pandemia da Coronavirus, si è allargato alla spesa.

Sulle strade di Firenze, Scandicci e Sesto Fiorentino sono comparse delle cassette contenenti dei generi alimentari e accompagnate da un cartello con scritto 'Chi può metta chi non può non metta'.

A Firenze ci sono casette nel quartiere di Gavinana e al distributore di benzina di Piazza Alberti, a Scadicci in via della Cooperazione (zona Vingone) e a Sesto Fiorentino in via Imbrunai.

Nel resto della penisola la 'spesa sospesa' non è frutto dell'iniziativa dei singoli ma è organizzata da associazioni, Comuni e negozianti.

A Napoli e Roma ad organizzarla, è stato un gruppo di volontari, determinati a far fronte alle esigenze dei bisognosi.

Ne ha parlato anche il presidente della Camera Roberto Fico: "Le giornate difficili che stiamo vivendo vanno affrontate con spirito di comunità, e il nostro Paese lo sta dimostrando fino in fondo. Si moltiplicano in tutte le regioni progetti di solidarietà per aiutare chi si trova in maggiore difficoltà. Una di queste è la spesa sospesa. In vari quartieri, città, piccoli comuni in Italia, è possibile, quando si va a fare la spesa in questi giorni, decidere di donare alcuni prodotti che saranno poi consegnati ai più bisognosi e alle persone più fragili. Iniziative simili sono già attive in Campania, Puglia, Sicilia e Toscana".

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