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I furbetti di Firenze

Dal mercato di Piazza del Carmine a Piazza Savonarola e Donatello passando per i bagnanti di riva d'Arno. Nonostante i controlli ecco col primo sole com'è Firenze. E il sindaco si arrabbia

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In riva d'Arno In riva d'Arno © Nadia Fondelli
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Segnalazioni ne arrivano tante, come in tutte le redazioni. Ovviamente non pubblichiamo immagini di persone in strada perché nessuno è in grado di sapere il perché sono lì ma dove ci sono assembramenti e palesi violazioni delle ordinanze è altra cosa.

Queste sembrano immagini di un qualsiasi inizio di primavera. L'aria frizzante, il sole che riscalda e la voglia di stare fuori a passeggio, al mercato, a chiacchierare con gli amici e a prendere il sole in riva d'Arno.
Non ci sarebbe niente di male se non si fosse in piena emergenza sanitaria e più di un decreto ha chiaramente detto che si deve uscire solo se strettamente necessario, per fare la spesa, acquistare farmaci e portare il cane a fare i bisogni.

C'è però anche a Firenze una, per fortuna piccola percentuale di persone che si credono più furbe delle altre e in barba a decreti, al buon senso civico e alla salute pubblica si sentono in dovere di fare i loro comodi come se chi se ne sta chiuso in casa e rispetta le regole sia solo un idiota e loro i furbetti.

E' diventata virale l'immagine - ne pubblichiamo altre - di piazza del Carmine ieri pomeriggio. Un immagine che ha destato anche l'indignazione dell'assessore Gianassi. Ci piacerebbe oltre all'indignazione capire dall'assessore, dato che non erano solo alimentari o altri prodotti di prima necessità chi ha autorizzato quel mercato.

Sempre di ieri sono le immagini dei furbetti della passeggiata del cane che con la scusa del bisognino del fedele compagno passano mezz'ore e anche di più a giocare con palline e bastoni sul greto dell'Arno - peraltro in aree interdette da fettucce bianche rosse (che hanno strappato) - nella certezza che essere ben nascosti in riva dai controlli alla faccia dell'ordinanza di divieto di accesso a parchi e giardini del sindaco.
Stesso pensiero del padre col bambino alla foce dell'Affrico che prende il sole mentre il bimbo gioca coi bastoncini e si sente in diritto, lui solo, di stare lì come e quanto li pare e che "non ha visto" la fettuccia bianco e rossa che vieta l'accesso alle rive.

Spostandosi verso la pescaia ci sono i bagnanti che ad ogni primavera, Coronavirus o no non possono rinunciare alla prima tintarella d'Arno e se ne stanno belli beati, anche loro nella certezza di essere nascosti sotto la pescaia a due passi dalla caserma dei Carabinieri e nonostante l'accesso vietato.

Ci sono poi gli sfacciati, quelli che con la scusa "della passeggiatina si può" affollano e conversano come una qualsiasi giornata di primavera in Piazzale Donatello e Piazza Savonarola, anche in due su una panchina ovviamente...

E la Pasqua si avvicina e con essa la voglia di evadere...il sindaco Nardella e tornato a chiedere responsabilità e insieme al Prefetto Laura Lega annuncia un inasprimento dei controlli.










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